Roma, 15 dic. (askanews) - L'Alta Corte del Regno Unito ha stabilito che il principe Harry è stato vittima di hackeraggio telefonico da parte di giornalisti del gruppo Mirror (Mirror Group Newspapers -MGN) e gli ha riconosciuto un risarcimento di oltre 140mile sterline.Il giudice ha dato ragione al Duca di Sussex in 15 dei 33 articoli che aveva presentato come prova nella sua causa contro il gruppo, dichiarando che i giornali hanno effettuato "estese" intercettazioni telefoniche di celebrità tra il 2006 e il 2011, anche quando era in corso un'inchiesta pubblica sulla condotta della stampa britannica. Una vittoria parziale in una delle sue cause contro la stampa, gli avvocati avevano chiesto un risarcimento di 320mila sterline.In una dichiarazione letta fuori dal tribunale dal suo avvocato, il Principe Harry ha affermato che la sentenza lo vendica e conferma le sue ragioni."Mi è stato detto che uccidendo i draghi ci si brucia. Ma alla luce della vittoria di oggi e dell'importanza di fare ciò che è necessario per una stampa libera e onesta, è un prezzo che vale la pena pagare. La Missione continua. Grazie mille" il commento di Harry.Harry è stato il primo reale britannico in oltre un secolo a testimoniare in un processo. Prima di lui, nel 1890, il futuro re Edoardo VII era salito sul banco dei testimoni in un'udienza per diffamazione. Harry ha sostenuto di essere stato vittima di un'incessante e angosciante intromissione dei media praticamente in tutta la vita. Ha affermato che i media si sono impegnati in una "raccolta illegale di informazioni", compresa l'intercettazione di messaggi telefonici, per scrivere decine di storie su di lui. Tra le accuse più gravi avanzate dal secondogenito di re Carlo III, la violazione della sua segreteria telefonica, quando era adolescente e frequentava l'Eton College.