"Io credo che sia una scelta, una volontà precisa, quella di negare le radici culturali della violenza di genere, cercando di patologizzare, di renderle qualcosa su cui non si può fare niente e quindi si riduce solo il danno. Con chi? Con le psicologhe, con le avvocate. Non si fa così. Il contrasto alla violenza di genere non si fa così. Si fa con un'educazione che parte dall'infanzia primaria e che si porta avanti tutto il percorso di studi fino all'università, dove non esistono gli studi di genere. Tutto il percorso, coinvolgendo le famiglie, come fosse geografia e storia: obbligatorio per tutta la vita, perché è qualcosa che riguarda ciascuno di noi e tutta la nostra società". Lo ha detto Simona Ammerata di Lucha Y Siesta commentando la proposta dell'educazione all'affettività disegnata dal ministro Valditara, nel corso dell'incontro moderato da Viola Giannoli ad Arena Robinson Repubblica con Lorenzo Gasparrini e Maura Gancitano a Più libri più liberi 2023. .Di Andrea Lattanzi e Gianvito Rutigliano