Milano, 28 nov. (askanews) - Il rapporto con il proprio corpo è sempre un tema delicato e molto personale. I messaggi di auto accettazione e di valorizzazione oggi sono sempre più frequenti e la body positivity è certamente un elemento positivo rispetto al mito irraggiungibile della perfezione. La chirurgia estetica, di pari passo, è stata spesso criticata per alcune procedure estreme e per una sorta di omologazione che può produrre. Ma ci sono anche storie e punti di vista diversi, come quelli che ci ha raccontato il dottor Luciano Perrone, chirurgo estetico a Parma."Io sono specializzato nella chirurgia del seno, la mastoplastica, con una tecnica che è diventata nota come mastoplastica argentina - ha detto ad askanews - quindi un protocollo particolare nato con l'idea di rendere il seno più naturale e armonioso possibile. Moltissime donne sono state attratte da questo concetto proprio per la naturalezza nell'aspetto, e anche perché non volevano sentirsi addosso i giudizi della gente su quello che avevano o non avevano affatto con il proprio corpo. Posto quindi che è normale desiderare un effetto naturale, quello che secondo me invece non lo è è doversi giustificare in qualche modo con gli altri rispetto a una scelta che, quando fatta chiaramente con consapevolezza dovrebbe essere completamente personale".Secondo un recente studio internazionale, sette donne su dieci, quando si riflettono allo specchio, sperimentano ancora mancanza di apprezzamento per la propria immagine, accompagnata da una sensazione di frustrazione e tristezza. E pensano alla chirurgia estetica come a una possibilità. "Per me ogni donna - ha aggiunto il medico - dovrebbe poter scegliere ciò che preferisce e ciò che la fa sentire meglio e nessuno chiaramente dovrebbe poter intervenire con opinioni sulle sue decisioni. Aggiungo inoltre che spesso la scelta di una donna di sottoporsi a un intervento per fare quel passo in più e accettarsi esteticamente, nonostante tutte le accuse di superficialità e le pressioni che la società può fare, non è assolutamente una scelta facile".Il dottor Perrone parla di "coraggio" nello scegliere di intraprendere la via della chirurgia, ma ribadisce anche il ruolo di guida del chirurgo, che non deve sottovalutare l'impatto psicologico, oltre che le motivazioni. "Il chirurgo non è un macellaio che prende un'ordinazione - ha concluso Luciano Perrone - ma è un professionista e in quanto tale ha lo scopo di guidare le proprie pazienti verso il risultato che le possa rendere felici, senza però chiaramente assecondarle a priori". Dal punto di vista del medico anche questa opportunità deve essere considerata parte del più ampio ragionamento sulla body positivity.