I parenti degli ostaggi israeliani ricevuti dal Papa raccontano la loro tragedia

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Roma, 22 nov. (askanews) - Dopo essere stati accolti questa mattina presto da Papa Francesco in Vaticano, una delegazione di12 familiari degli ostaggi rapiti da Hamas a Gaza ha incontrato intorno a mezzogiorno la stampa presso il Pitigliani Centroebraico italiano di Roma nella speranza che ricordare al mondo la tragica sorte dei loro cari possa aiutare la loroliberazione. Uno ad uno, esponendo i ritratti dei loro rapiti, hanno preso la parola raccontando le loro storie e l'angoscia - nessuno di loro sa se gli ostaggi sono ancora in vita - in cui vivono da sabato 7 ottobre, quando i miliziani di Hamas hanno seminato morte e distruzione nelle comunità del Sud di Israele e hanno rapito e portato a Gaza i loro padri, madri, figli, fratelli, sorelle, zii e cugini.Moshe Leimberg viveva a Gerusalemme insieme alla sua famiglia: dopo una visita alla città di Be'er Sheva, nel sud di Israele, per un evento familiare il 6 ottobre, sua moglie Gabriela Leimberg (59 anni) e sua figlia Mia Leimberg (17 anni) sono andate a trovare la cognata Clara Marman, sorella maggiore di Gabriela, nel kibbutz Nir Yitzhak, situato a circa 4 km dal confine con Gaza. "Sono solo - ha detto - ogni giorno mi alzo ed è lo stesso giorno, aspetto un minuto o due per ascoltare i suoni familiari a cui sono abituato, ma non si sente niente. Il nostro cane non c'è più, e la mia famiglia è stata presa. E la mia vita non è quella che era e non lo sarà mai più".Nikol Beizer, 15 anni, volontaria della Stella di Davide Rossa, si è vista portare via il fratello maggiore Nik, come ha raccontato con voce rotta dall'emozione: "Era il mio migliore amico, il mio fratello grande, il mio porto sicuro. I terroristi che lo hanno preso in ostaggio mi hanno portato via questo porto sicuro. Ho bisogno del vostro aiuto per poterlo riabbracciare e rivederlo di nuovo a casa con la mia famiglia". Sabato 7 ottobre Nik è stato rapito dalla sua base della Divisione Gaza e le sue condizioni sono sconosciute.Alexandra Ariev è la sorella maggiore di Karina, una studentessa di psicologia di 19 anni, rapita dall'avamposto di Nahal Oz.Mi ha fatto ricordare quando eravamo piccole e non capivamo tante cose della nostra vita, lei rideva sempre e diceva che io sarei morta prima di lei perché sono la sua sorella maggiore e sarebbe vissuta più a lungo. E io sono qui a parlarne perché davvero vorrei morire prima di lei". Maayan Kaplun Keidar è la figlia di Dror Kaplun, portato via da casa sua a Beeri da Hamas il 7 ottobre 2023, insieme alla sua compagna. La sua compagna è purtroppo stata identificata circa due settimane fa tra le persone uccise. "Dror è stato ferito - ha detto Maayan - ma non conosciamo la gravità della sua ferita. Lo stiamo tutti aspettando. Il suo nipote più grande farà 11 anni domani, è il suo compleanno, è il primo compleanno che non sarà con noi. Che possa essere l'ultimo. Dobbiamo portarli tutti a casa, dobbiamo portarli tutti a casa adesso".Michael Levy ha raccontato la storia terribile di suo fratello Or e la moglie Einav. Avevano deciso di staccare per un weekend, di prendersi un momento di relax e andare al Nova Music Festival vicino al Kibbutz Re'im, e avevano lasciato Almog, il loro bambino di poco più di due anni con i genitori di lei. "Einav è stata assassinata, e Or è stato rapito e portato a Gaza", ha detto Michael. "Einav e Or hanno un figlioletto di due anni, questo è il suo orsacchiotto. Da quel giorno, li cerca, li chiama, vorrebbe andare a casa, tutta la sua vita è cambiata e tutta la nostra vita è cambiata".