Roma, 19 ott. (askanews) - L'ISTAT parla chiaro: nel 2022 sono stati oltre 4 milioni gli italiani, che hanno rinunciato alle cure del servizio sanitario nazionale. A frenarli, più che i motivi economici, sono gli estenuanti tempi delle liste d'attesa. E proprio di accesso al servizio medico e di strategie per ridurre i tempi di attesa si è parlato durante il secondo appuntamento del ciclo di tavole rotonde sulla sanità digitale dal titolo: "Tempi di attesa e accesso alle prestazioni sanitarie. Il digitale a supporto dei cittadini", promosso da Doctolib tra i principali player europei nella sanità digitale e organizzato dall'istituto I-COM. Abbiamo parlato con Andrea Costa, Esperto attuazione PNRR, Ministero della Salute: "Il tema delle liste d'attesa è al centro dell'azione del governo per cercare di colmare il gap sul territorio e pensare ad una integrazione tra pubblico e privato come una delle soluzioni. La pandemia ci ha insegnato che è necessario condividere percorsi anche con il privato. Credo che la messa a disposizione di risorse aggiuntive possa dare una risposta efficace al nostro territorio. Il digitale è senza dubbio una grande opportunità e aver previsto a livello nazionale una piattaforma unica per la digitalizzazione credo che garantisca uniformità sul territorio ed un'equità di accesso alle cure per tutti i cittadini. Il digitale può essere uno strumento fondamentale e sono convinto che grazie al contributo di tutti coloro, che sono coinvolti in questo processo di cambiamento riusciremo a creare le condizioni migliori per cogliere al meglio questa grande opportunità, che ci hanno fornito i fondi del PNRR. Il digitale non certamente la soluzione dei problemi, ma costituisce uno strumento, che se ben usato, può dare delle risposte importanti al Paese". Un'occasione di dialogo e confronto tra i diversi attori coinvolti nel sistema salute, dai rappresentanti delle istituzioni alle associazioni di categoria. È intervenuto anche Elio Rosati, Segretario Regionale di Cittadinanzattiva Lazio: "Il digitale è uno strumento importantissimo. La filiera complessiva del digitale deve però essere messa a disposizione di tutta una serie di attori. Il cittadino è pronto, visto che se gli viene proposto un servizio che funziona lo utilizza ed anche bene. C'è però necessità di avviare un'attenta campagna educativa sul digitale, facendo si che sia uno strumento trasversale a tutti gli attori: dal medico alle strutture sanitarie, sino ai cittadini ed alla più ampia diffusione". Una tavola rotonda che ha permesso di fare il punto sulle criticità dovute ai prolungati tempi d'attesa per accedere alle prestazioni sanitarie, ma anche sulle opportunità che il digitale offre per contribuire al superamento di questi ostacoli, offrendo un'occasione di condivisione e la consapevolezza dell'impiego del digitale come fattore abilitante e non sostitutivo. Infine abbiamo parlato con Fabio Maccione, Head of Public Affairs and External Relations Doctolib Italia: "Il tema dell'accesso è un tema di democrazia e di rispetto dei diritti dei cittadini. Chi si occupa di digitale, come ad esempio noi di Doctolib, deve garantire strumenti ai professionisti sanitari per offrire maggiore efficienza al loro lavoro. Il digitale aiuta il sistema sanitario, ad esempio con sistemi digitali di prenotazione come il CUP, a fornire ai cittadini trasparenza ed accesso alle cure e alle strutture sanitarie. Questo fa la differenza tra la possibilità di rispondere a un diritto e vedere, invece, quel diritto negato sul territorio, in ambito sanitario questo non possiamo più permettercelo". Cambiare rotta per modificare il servizio sanitario nazionale mettendo in campo tutte le possibili soluzioni volte a migliorare la vita dei cittadini e a far rispettare i loro diritti.