Roma, 26 set. (askanews) - "Un'altra immagine ha segnato una lunga stagione anche del mio rapporto personale con lui. Il 15 maggio 2006, Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi fianco a fianco salgono al Quirinale, insieme. Spetta al presidente del Consiglio accompagnare sul colle più alto il presidente della Repubblica, un'immagine forte, inedita, per molti inaspettata, che stuzzicò anche la fantasia maliziosa di qualche cronista; quel giorno fu un flash, perché il governo era arrivato al termine ma anticipava quell'immagine quello che sarebbe accaduto più tardi dal 2008 al 2011: Napolitano presidente della Repubblica e Berlusconi premier, due persone così lontane, due storie così distanti, due mondi opposti e due figure così diverse chiamate a lavorare insieme nel rispetto della volontà popolare... Poteva essere difficile quella convivenza e non fu sempe facile; non mancarono i momenti di tensione, anche forti, neppure le polemiche, ma da entrambe le parti non vennero mai meno la volontà e la forza di mantenere il rapporto nella correttezza istituzionale. E così fu, ne sono personalmente testimone".Lo ha detto Gianni Letta, a lungo braccio destro di Silvio Berlusconi, nel suo lungo intervento nell'aula della Camera ai funerali laici del presidente emerito Giorgio Napolitano.Con i governi Berlusconi "difficoltà e incomprensioni ci furono" e "talvolta sembrarono insuperabili", ha aggiunto Letta ricordando che Napolitano "intese il suo ruolo non in modo notarile, in modo diverso dai predecessori ma senza venir meno al rispetto dei limiti fissati dalla Costituzione".