Terremoti, Castelli: codice ricostruzione va in direzione giusta

2023-09-21 22

Ferrara, 21 set. (askanews) - Il disegno di legge sul Codice della ricostruzione approvato dal Consiglio dei ministri e in discussione in Parlamento "va nel verso giusto, omogeneizza con disposizioni comuni ciò che necessariamente deve essere mantenuto dalle Dolomiti fino a Marsala, proprio perché ci sono delle disposizioni comuni che devono essere mantenute in termini di omogeneità". Lo ha detto il commissario straordinario Sisma 2016, Guido Castelli, in occasione di un incontro a RemTech Expo a Ferrara."Una legge importante, a lungo attesa - ha spiegato Castelli -. Sembrava quasi impossibile pensare che finalmente, dopo una calamità, ci fosse l'intenzione del governo di stabilizzare norme che tendenzialmente valgono per tutti i casi di ricostruzione. La legge va nel verso giusto, omogeneizza con disposizioni comuni ciò che necessariamente deve essere mantenuto dalle Dolomiti fino a Marsala, proprio perché ci sono delle disposizioni comuni che devono essere mantenute in termini di omogeneità".In quel disegno di legge "ci sono tanti altri aspetti che io, come commissario Sisma 2016 non posso che considerare particolarmente utili - ha aggiunto -. Mi riferisco in particolare del caso in cui la ricostruzione riguardi una superficie territoriale molto ampia, tanto da generare una dimensione nazionale di questa opera di ricostruzione, che il dispositivo decisionale migliore è quello che abbiamo implementato nella ricostruzione 2016: un commissario straordinario ma che opera in stretta collaborazione con le Regioni che sono titolari di un potere vincolante delle decisioni stesse della cabine. Insomma una governance multilivello che è sicuramente adatta, in caso di disastri nazionali, a gestire complessità che poi saranno devolute al commissario secondo di un criterio di flessibilità di cui abbiamo molto parlato"."L'Italia è una nazione particolarmente esposta al rischio sismico - ha concluso il commissario - per cui è necessario assicurare che nel ricostruire si migliori la qualità del patrimonio edilizio, ovvero si protegga dalla successiva scossa quel patrimonio che non deve essere ricostruito 'dove era, come era' come si diceva qualche anno fa, ma ricompaginato alla luce delle esigenze di protezione sismica e di efficientamento energetico che fanno parte della modernità".