PALERMO - Raddoppia la mostra sulla Via Crucis di Fernando Botero al Palazzo dei Normanni di Palermo. Dopo tre mesi e 100 mila visitatori la rassegna che doveva concludersi la prossima settimana è stata prorogata di altri tre mesi, come ha annunciato lo stesso artista colombiano arrivato a Palermo prima di una vacanza di due mesi nella sua casa di Pietrasanta in Toscana. Intesa raggiunta fra il museo di Medellín al quale Botero ha donato i dipinti e la Fondazione Federico II guidata dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone. Il Cristo torturato, la Madonna in lacrime, i fustigatori nei panni di moderni gendarmi o di narcotrafficanti sono i personaggi che per Botero rappresentano «la denuncia di una società ingiusta, immersi come siamo in un ‘capitalismo selvaggio’, come opportunamente osserva Papa Francesco! un grande Papa». Si dichiara «cattolico osservante, seppure non praticante» e anticipa che forse si concentrerà per le sue prossime opere sul tema dei migranti: «L’umanità non può restare muta davanti a disperati che naufragano, inghiottiti dal mare. È il problema dell’Europa che dovrebbe investire e creare condizioni di prosperità per i poveri del mondo nei Paesi da dove tanti fuggono». Parole ripetute mercoledì sera a cena, sulla terrazza di Villa Igiea. Occasione di una riflessione con Botero seduto fra il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il presidente dell’Ars Ardizzone che hanno deciso di avviare una promozione della mostra nei giorni del Festino di Santa Rosalia, dal 10 al 15 luglio: il biglietto di ingresso alle sale del Duca di Montalto, anziché 6 euro, sarà ridotto a 2 euro per gli adulti, 1 per i minorenni, gratis sotto i 13 anni. Obiettivo dichiarato è triplicare gli ingressi puntando ai 300 mila visitatori di una Palermo in attesa, a luglio, del “verdetto” dell’Unesco per essere dichiarata città patrimonio dell’umanità. Come hanno ribadito Ardizzone e il direttore della Fondazione, Francesco Forgione, sarà anche un modo per aprire sempre di più Palazzo dei Normanni, famoso per i mosaici della Cappella Palatina e per i fastosi saloni di re e viceré. Una scommessa apprezzata da tanti turisti anche perché per la prima volta a Palermo una mostra resta aperta fino alle 21 tutti i weekend.