La cerimonia di addio per i fratelli indiani investiti da un’auto mentre aspettavano l’autobus sulla via Nettunense si è trasformata in una veglia interrelegiosa composta, rispettosa ed esemplare seppur nel suo immenso dolore. Amandeep e Sandepp, fratello e sorella di 19 e 20 anni, con la loro tragica vicenda lasceranno un segno indelebile sia nella comunità indiana, sia in quella di Aprilia che li aveva accolti da sette anni. Lo dimostra questo momento di addio celebrato nella cappella del cimitero di Latina, ore piene di una emozione mai vista priva, scaturita anche dai contrasti, da volti e colori inseriti in un contesto inedito per una comunità così apparentemente chiusa come quella dei sikh: i turbanti sotto le effigi sacre, gli uomini da un lato- alcuni si tolgono le scarpe come è d’abitudine in un tempio- le donne da un’altra parte, abbandonate al pianto.