Torino, tra gli immigrati che occupano l’ex-Moi: «Non siamo tutti uguali»

2015-06-11 1

E’ scoppiata la polemica politica a Torino dopo la diffusione della notizia di una presunta violenza sessuale subita da una ventenne con problemi psichici da parte di tre africani che vivono o frequentano la zona delle palazzine dell’Ex Moi nel quartiere periferico Lingotto del capoluogo piemontese. La zona dell’Ex Moi comprende tre edifici del Comune di Torino, utilizzati nel 2006 per ospitare gli atleti delle Olimpiadi invernali, poi abbandonati e lasciati decadere dopo il grande evento. Alcune centinaia di immigrati, tra cui rifugiati, nel corso degli anni hanno occupato gli appartamenti. Lega nord, Fratelli d’Italia e i movimenti di destra chiedono lo sgombero immediato della struttura, che sarebbe popolata, secondo loro, da “delinquenti e spacciatori”. Gli immigrati che vivono all’Ex Moi si difendono dalle accuse: “Non siamo tutti uguali, tra noi ci sono i buoni e i cattivi, ma la maggior parte è gente che di mattina presto va nelle campagne a raccogliere la frutta, che lavora e che ha famiglia ed alcuni studiano”. Nei giorni scorsi la squadra mobile di Torino ha arrestato un somalo e un ghanese di 26 anni e un nigeriano di 30 anni. Secondo il pm Patrizia Gambardella della procura di Torino sarebbero responsabili di avere violentato in gruppo una ragazza di vent’anni, con problemi psichiatrici, che frequentava l’Ex Moi. “Quella ragazza girava spesso da queste parti – racconta un testimone che vive all’Ex Moi e che preferisce restare anonimo – e veniva qui con un’amica. La ragazza sembrava strana, l’amica la lasciava da sola e andava a fare sesso con altri africani. Non era la prima volta che veniva qui. Tutte e due sono venute più volte per avere rapporti con più ragazzi africani. Questa è la verità, poi è giusto che chi è cattivo paghi e che chi non rispetta le regole vada via”.