Il nome di Salvatore Lania, l’imprenditore calabrese arrestato giovedì dalla Dia nell’ operazione che ha portato al sequestro dei due ristoranti del centro di Roma - Er Faciolaro e La Rotonda , entrambi in via dei Pastini dietro al Pantheon -, era già emerso nell’indagine che aveva portato al sequestro e alla successiva confisca del «Caffè de Paris», in via Veneto, sulle infiltrazioni nella Capitale della cosca Alvaro di Sinopoli (Reggio Calabria). In particolare, erano emersi rapporti tra Lania e personaggi contigui alla cosca, tutti coinvolti in un vasto commercio transnazionale di merci contraffatte, prodotte in Cina, «sdoganate» a Gioia Tauro (Reggio Calabria) con l’appoggio della cosca Piromalli - Molè, con destinazione finale Repubblica Ceca. Le indagini, condotte dalla Dia di Roma, hanno consentito di individuare gli investimenti milionari effettuati in un breve lasso di tempo dall’imprenditore, assolutamente incompatibili e sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati al fisco, dimostrando la totale assenza di elementi a giustificazione della lecita provenienza dei beni. Oltre ai due Ristoranti, è stata sottoposta a sequestro una attività commerciale di vendita di elementi di souvenir, elementi di arredo e soprammobili denominata «Mi&