«Il digitale è ormai un elemento integrante della nostra vita, siamo sempre connessi: oggi tra noi, domani anche con gli apparati che utilizziamo. Serve più efficacia», racconta Simone Battiferri, Direttore Business TIM in occasione dell’evento di chiusura di «Italia Digitale». «Ho iniziato a modificare la vita inseguendo mio figlio: ho messo in discussione la mia modalità di conoscere. Manca consapevolezza di potercela fare e educazione: oggi il progetto digitale passa attraverso le case molto più che nelle scuole», spiega Paolo Fiorentino, Vice Direttore Generale UniCredit S.p.A. Ad avere cambiato totalmente la propria vita con la tecnologia anche Fabio Zaffagnini, startupper e ideatore di Rockin’1000: «All’origine ero un geologo marino, giravo per il mondo, poi ho iniziato a sviluppare progetti che si appoggiano a internet. E ora sono sempre davanti a un pc», racconta. «Certo, ci vuole il coraggio di fare un cambiamento, anche di mentalità, percorrendo strade nuove». All’incontro anche Marco Mengoni, premiato dal Garante dell’Infanzia come personaggio con il maggior premiato dal Garante dell’Infanzia come personaggio con il maggior “sentiment positivo” della Rete. «Sono nato nel 1988, sono un nativo, faccio un mestiere incredibile: il bello è arrivare a contatto con le persone con un clic. Siamo diesel, andiamo con calma». Il vero problema, però, è unire le due culture esistenti oggi nel Paese: «Quella dei beni culturali del passato e quella digitale che si fa in tempo reale. Non c’è dialogo, bisogna creare una cultura digitale estesa e non limitata», conclude Derrick De Kerckhove, Sociologo e saggista di cultura digitale