WASHINGTON - In un nuova versione del video che mostra l’evasione de El Chapo Guzman si sente chiaramente il rumore di qualcuno che martella ma non c’è alcuna reazione da parte degli agenti addetti alla sorveglianza. Eppure ve ne sono diversi all’interno della sala di controllo dotata di monitor. Un ulteriore conferma di come la fuga del padrino messicano sia stata favorita da complicità e comportamenti incredibili.La registrazione della telecamera di sorveglianza parte dalle 20.37 dell’11, un occhio elettronico puntato sulla cella del penitenziario dell’Altiplano dove era rinchiuso il capo del cartello di Sinaloa.20.37: Il boss, disteso sulla branda, guarda la tv, il volume è alto.20.42: Guzman cambia canale della piccola tv, il volume è sempre alto.20.46: risuonano i colpi nella cella e durano per circa 4 minuti. Nessuna reazione nella stanza di controllo.20.50: El Chapo si alza e va verso la piccola doccia, al di sotto della quale stanno scavando.20.51: il criminale si china nel vano doccia, sembra armeggiare.20.52: El Chapo torna alla branda, si siede e si mette le scarpe. Quindi raggiunge il vano doccia e scompare. Neppure adesso le guardie reagiscono.21.17: finalmente un paio di agenti controllano il monitor e osservano la cella del bandito.21.19: due guardie raggiungono la cella ma non entrano, si accorgono del buco nel pavimento e lo comunicano via radio ad un superiore.21.29: solo in questo momento gli agenti entrano nella cella. Scoprono il tunnel che - secondo la versione ufficiale - è stato scavato a partire da un piccolo edificio all’esterno della prigione. Da qui sarebbe scappato il boss.Dopo la clamorosa evasione le autorità hanno arrestato 30 tra poliziotti e funzionari in servizio nel carcere di massima sicurezza, una classificazione smentita dai fatti. Pochi giorni fa la polizia ha catturato un pilota: c’è il sospetto che possa aver trasferito il capo del cartello dalla zona di Altiplano ad un luogo sicuro, magari usando un piccolo aereo decollato da una pista semi-preparata. Per quel tipo di velivoli basta una striscia di terra. Le ultime informazioni rilanciate dalla rete americana NBC sostengono che l’anti-droga USA - la Dea - ha intercettato alcune comunicazioni e sulla base di queste le forze messicane hanno lanciato, una settimana fa, un raid in un ranch tra le montagne di Sinaloa. I militari hanno trovato solo dei cellulari ed abiti, ovviamente nessuna traccia del leader del narcotraffico.