Venezia, 13 lug. (askanews) - Informare le imprese italiane, soprattutto le piccole e le medie, su come prevenire e proteggersi dagli attacchi informatici. E' con questo obiettivo che Confindustria e Generali, in collaborazione con il Politecnico di Milano e l'Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, hanno lanciato dal Veneto un roadshow nazionale per la corretta gestione del cyber risk. Un fenomeno, quello degli attacchi digitali, che ha registrato un picco con lo scoppio della guerra in Ucraina. Le violazioni dei sistemi informatici negli ultimi quattro anni, secondo il Rapporto Cyber Index Pmi, hanno colpito ben un'azienda su sei. Con danni, spesso, anche molto gravi. Ma le imprese sono consapevoli dei rischi che corrono?Marco Oddone, responsabile distribution e marketing di Generali Italia: "Secondo me non abbastanza. Direi che lo siamo poco come cittadini e conseguentemente a livello di impresa, soprattutto per quanto riguarda la piccola e media impresa, credo che questo tema vada rinforzato, che vada creata informazione e cultura. Proprio con questi incontri. Non dimentichiamoci che a fronte di un attacco hacker il fatto di essere vulnerabili porta anche a dei rimbalzi su quelle che sono le tematiche reputazionali, quindi di affidabilità, non solo di interruzione quindi della produzione, da parte dei nostri imprenditori".Come minimizzare i possibili danni?"Ci sono vari modi. Soprattutto bisogna affidarsi ad esperti. Ed è quello che vogliamo fare attraverso la nostra attività di consulenza, che ci permette di essere presenti sul territorio con le nostre agenzie. Le persone che abbiamo su questo territorio sono state formate e preparate per portare informazione ed essere affiancate da consulenti che ci permettono di fare diagnosi molto precise e di dare un supporto concreto a ciascuna impresa".La sicurezza informatica diventa quindi anche elemento imprescindibile della sostenibilità aziendale. Lo spiega Barbara Lucini, responsabile sustainability e social responsibility di Generali country Italia: "L'86 per cento delle imprese venete dichiara di utilizzare strumenti digitali a supporto della propria attività produttiva. E ben il 14% di queste imprese negli ultimi quattro anni ha registrato una interruzione, una violazione, che ha messo a rischio la propria continuità produttiva. Questo è uno dei motivi per cui evidentemente sostenibilità e sicurezza informatica sono elementi che vanno a braccetto".Lo sforzo di Confindustria e Generali, quindi, innanzitutto, è di rendere consapevoli le aziende non solo delle opportunità, ma anche dei rischi legati alla transizione digitale. Giovanni Baroni, presidente nazionale della Piccola industria di Confindustria: "Le nostre fabbriche sono sempre più connesse. Con lo sviluppo del 4.0 anche le piccole imprese hanno macchine connesse tra di loro, che dialogano con i loro fornitori, con i loro clienti. E quindi ci rendiamo conto anche quanto fragili da un certo punto di vista possiamo essere. L'opera da fare è di evangelizzazione, di rendere consapevoli i nostri imprenditori che alcune competenze è opportuno farsele proprie. Poi giustamente ci sono i partner che ci aiutano però trascurarlo espone a dei rischi che potrebbero diventare eccessivi.