La statuetta del Genio di Palermo a chi dà lustro alla città, il premio nel giorno della Santuzza

2023-07-03 25

Scoperte scientifiche, arte, cultura, medicina. Palermo da tempo ha intrapreso un percorso virtuoso e da anni ormai anche nei progetti internazionali più importanti, qualsiasi sia il settore, ci si imbatte spesso in firme di origine palermitana. Ecco che da quest’anno saranno premiate con la statuetta del Genio di Palermo, realizzata grazie all’ormai strettissima collaborazione tra il Comune e l’Accademia di Belle arti e il suo direttore Umberto De Paola.

Il riconoscimento, presentato oggi tra le bellezze della Sala degli Affreschi del Teatro Massimo, verrà consegnato per la prima volta il 4 settembre (data non casuale) e ha l’obiettivo di porsi come driver di quel mosaico di iniziative e lavori che l’amministrazione comunale, insieme con un sempre più crescente numero di parti sociali della città, sta mettendo in atto per riportare Palermo ai suoi antichi fasti, «quando tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 Palermo gareggiava con Parigi e con il mondo - sottolinea il professore Elio Cardinale, ideatore del premio e presidente del comitato dei Garanti dell’Università di Palermo e della Società italiana di Storia della medicina -. La città era un vero e proprio punto di riferimento in tutta Europa, vero centro pulsante delle attività. Ecco, Palermo ha avuto questa grandezza e dobbiamo lavorare per farla ritornare».

Il Genio, dunque, figura laica protettrice e ispiratrice dei cittadini palermitani, verrà assegnato a coloro «che si distingueranno per un impegno, una carriera o un lavoro a Palermo o per Palermo - spiega il sindaco Roberto Lagalla, che fin da subito ha abbracciato con determinazione l’idea -, dando lustro alla città e ponendosi in qualche modo come riferimento perché la nostra comunità potesse crescere e maturare ulteriormente».

E la data di consegna del premio non è affatto casuale. Il Genio e la Santuzza - che trova nel 4 settembre la vera celebrazione religiosa - sono due riferimenti storici per il capoluogo siciliano, due figure illuminanti che verranno così unite sotto un riconoscimento che l’amministrazione comunale conferiva da tempo ma sotto altre forme mai però codificate. Adesso, invece, toccherà ad una vera e propria commissione altamente qualificata - tra i quali spiccano Eleonora Abbagnato, Italo Cucci, Gaetano Savatteri, Salvatore Ficarra e Maria Clara Ruggieri Tricoli - giudicare chi possa essere il profilo più meritevole nel campo dello sport, della cultura, dell’arte, dell’industria, della sociologia, del cinema, della pittura, medicina e tutte le attività umane.

I nomi potranno essere portati all’attenzione della commissione da enti, fondazioni, cittadini e tutte le realtà sociali della città, che potranno indicare anche quelle personalità che per esplodere ed affermarsi hanno avuto la necessità di abbandonare la propria terra e che portano alta la bandiera di Palermo nel mondo.

Comincia l’attesa, dunque, per scoprire chi saranno i primi a tenere in mano la statuetta del Genio, realizzata da Maria Tindara Azzaro, allieva dell’Accademia delle Belle arti: «L’idea è stata quella di applicare un processo di sintesi a quella che è la classica rappresentazione del Genio di Palermo - spiega Azzaro -, mantenendo però dei tratti distintivi, come la sagoma del Genio a riposo su questo trono e il serpente, simbolo di fioritura e trasformazione, all’altezza del petto nell’atto di morderlo».

Il premio, che rispecchia i criteri di economicità ed ecosostenibilità emessi dal bando, non vuole essere «un fatto estetico, ma etico - conclude Lagalla -. Vogliamo proporre alla città il valore della testimonianza, la testimonianza del proprio impegno. Per riportare Palermo agli antichi fasti è fondamentale il coinvolgimento, la corresponsabilizzazione dei cittadini per far rifiorire la città. I successi si misurano con i fatti: l’amministrazione deve essere solida efficace ed organizzata e in questo senso stiamo lavorando. Ma tutte le forze della città devono dare il loro contribuito responsabile». 

Nel video Roberto Lagalla, Elio Cardinale e Maria Tindara Azzaro.

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