Cortona, 26 giu. (askanews) - Luca Signorelli torna a Cortona, sua città natale, a 500 anni dalla morte. E lo fa con una mostra importante nel MAEC - Museo dell'Accademia etrusca e della città di Cortona, che si allarga poi ad altri luoghi urbani e del territorio, quello nel quale l'artista ha sempre tenuto la propria base, anche se ha poi lavorato molto in Italia e all'estero. Ma rivedere qui i suoi dipinti, così potenti e così calati nella dimensione più importante del Rinascimento, è un'esperienza che unisce l'arte, la storia e anche la vita. A curare la mostra "Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia" è stato chiamato Tom Henry, dell'Università di Kent. "Per la prima volta in 70 anni abbiamo riportato 28 opere di Signorelli qui al Museo dell'Accademia etrusca. Lì si vede tutta la carriera e come ha sviluppato la sua arte in questa sua città natale, che per lui è sempre anche il luogo della sua bottega".La scelta espositiva è altrettanto interessante: due sole sale del museo che restituiscono una grande intensità, quasi un'urgenza della rappresentazione e della narrazione, che nei dipinti è sempre presente, insieme a una consapevolezza pittorica che ha reso Signorelli una figura chiave del suo tempo e della storia dell'arte. Con anche l'occasione per vedere la ricomposizione, per quanto ancora possibile, della Pala di Matelica, che era stata smembrata nel Settecento."La cosa che emerge con molta chiarezza - ha aggiunto Henry - è il suo colorismo, quanto lui era pittore scultoreo, e poi emerge il suo cervello, in modo in cui lui rilegge le storie per dare una nuova idea ogni singola volta che lui ha qualcosa da dipingere. Questo, e il fatto che Raffaello e Michelangelo hanno guardato bene alla sua arte, ci porta a insistere su Signorelli non come l'ultimo del Quattrocento, ma il primo del Cinquecento, cioè da elencare con Raffaello e Michelangelo e non con Perugino e Ghirlandaio".Accanto alla mostra al MAEC, poi, sono stati creati gli "Itinerari di Signorelli", che portano a scoprire opere dell'artista in altri luoghi della città come il Museo Diocesano, le chiese di San Niccolò e di San Domenico, Santa Maria delle Grazie al Calcinaio e il Palazzone. Ma da Cortona poi è possibile seguire le tracce di maestro Luca anche in altre zone della Toscana e dell'Umbria, dalla Valdichiana, a Pienza, da Siena a Perugia o Orvieto.