Milano, 6 giu. (askanews) - Prima era un muro anonimo, adesso è un'opera d'arte che si "mangia" lo smog. Succede a Cremona dove la recinzione esterna del principale stabilimento al Nord di Liquigas cambia faccia per trasformarsi in un'opera di street art capace di "catturare" il 65% dei gas nocivi presenti nell'aria e di trasformarli in sostanze fertilizzanti che fanno bene all'ambiente. E' il risultato del contest creativo che rientra nel progetto educational "1, 2, 3 Respira!" promosso da Liquigas e giunto alla quinta edizione."E' un'iniziativa di un'azienda responsabile socialmente che vuole coniugare il suo impegno per l'ambiente con il fatto che sia socialmente ed economicamente sostenibile questo cambiamento - racconta ad askanews Andrea Arzà, Amministratore Delegato di Liquigas -. Chi ha competenze deve metterle a disposizione di tutti in modo che si possano fare delle scelte ragionevoli".Insegnare la sostenibilità a scuola, mantenere alta l'attenzione sull'importanza della qualità dell'aria, favorire comportamenti in grado di ridurre l'inquinamento atmosferico e promuovere l'uso di energia pulita, sono i principali obiettivi del progetto che, nel giro di 5 anni, ha già coinvolto 150 mila studenti di 25 mila istituti in tutta Italia."E' un progetto per noi fondamentale, importantissimo, che si integra nella nostra strategia di sostenibilità - ci spiegaSimone Cascioli, Head of HSE Sustainability Innovation di Liquigas -. Noi ormai da 5 anni a questa parte abbiamo pensato che per essere realmente concreti nella nostra sostenibilità e nelle nostre azioni di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di inquinamento dovevamo anche allargare il nostro impegno verso le nuove generazioni, e quindi verso i giovani, quelle persone che in futuro rappresenteranno la nostra classe dirigente".Il principale player nazionale nella distribuzione di Gpl e Gnl intende insomma giocare un ruolo da protagonista nel processo verso la transizione sostenibile: "E' l'impegno di Liquigas verso la qualità dell'aria che deve essere per forza migliore - puntualizza ancora l'amministratore delegato della società -. E l'uso del gas, del Gpl in particolare, è la garanzia di avere un'aria migliore nelle nostre città e nelle nostre campagne".La strada è ancora lunga ma bisogna comunque procedere per gradi: "Se non si affronta a tappe - avverte Arzà - l'impatto non è sostenibile per le migliaia di posti di lavoro che rischiamo di perdere. Difficilmente sono raggiungibili gli obiettivi perchè le iniziative che oggi vediamo in Europa sono prive di impatto effettivo sulla società sull'ambiente e di fatto sono una vera e propria minaccia sul sistema industriale".