Roma, 24 mag. (askanews) - È stata presentata a Roma presso la sede dell'Ara Pacis il Position Paper "Materie prime critiche e produzioni industriali italiane. Le opportunità derivanti dall'economia circolare", realizzato da The European House - Ambrosetti in collaborazione con Iren. Durante la tavola rotonda sono stati condivisi i principali risultati dello studio, con l'obiettivo di qualificare la centralità delle materie prime critiche per le produzioni industriali europee, in particolare nei settori di energie rinnovabili, mobilità elettrica, digitale, aerospazio e difesa. Sono state messe in luce le potenziali criticità legate alla concentrazione delle forniture ed al fabbisogno attuale e prospettico per l'Italia identificando le opportunità derivanti dall'economia circolare."I risultati della ricerca - afferma il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro - dimostrano come l'incremento della dotazione impiantistica in termini di recupero e riciclo delle materie prime critiche sia l'azione più urgente da intraprendere a beneficio della sicurezza del sistema economico italiano. Al 2040 l'economia circolare potrà soddisfare fino al 32% del fabbisogno annuo di materie prime strategiche in Italia. Iren eserciterà un ruolo da protagonista in questo ambito, forte di un piano industriale che prevede al 2030 10,5 miliardi di Euro di investimenti con l'obiettivo di diventare il player di riferimento per l'economia circolare nel Paese". Al convegno, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato: "Lavorare materie prime critiche ha significativi impatti anche sul piano ambientale. Noi ci stiamo preparando con una legislazione nazionale che seguirà le indicazione della Commissione Europea, sia per quanto riguarda le estrazioni nel nostro territorio, sia per quanto riguarda la lavorazione delle materie prime nei nostri siti industriali, ma anche per investire di più e meglio nel riciclo".Ad oggi il fabbisogno europeo di materie prime critiche dipende quasi esclusivamente dalle importazioni dalla Cina. Ma cosa accadrebbe se la Cina interrompesse la fornitura di terre rare all'Europa? Gli obiettivi prefissati dall'Europa diverrebbero irraggiungibili. Infatti, la Commissione Europea nel marzo 2023 ha indicato nel Critical Raw Materials Act che, entro il 2030, l'estrazione, la raffinazione ed il riciclo su suolo europeo, debbano soddisfare, rispettivamente, almeno il 10%, 40% e 15% del fabbisogno di materie prime critiche. Le analisi di The European House - Ambrosetti, esposte da Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House - Ambrosetti, hanno evidenziato quanto il fabbisogno italiano di materie prime critiche sia in costante crescita e soddisfatto interamente da risorse importate: in questo quadro, il riciclo al 2040 potrebbe rispondere fino al 32% del fabbisogno annuo di materie prime strategiche.Iren attiva nei settori strategici dell'energia, dell'acqua, dell'ambiente e delle reti fornirà un contributo sostanziale al raggiungimento dei target richiesti dal Critical Raw Materials Act grazie alla gestione diretta di circa 60 impianti di trattamento dei rifiuti in Italia.