Milano, 16 mag. (askanews) - Il numero di esecuzioni capitali nel 2022 ha raggiunto il livello più alto degli ultimi cinque anni, con 883 persone giustiziate in 20 Paesi: un aumento del 53% in un anno, denuncia Amnesty International nel suo rapporto annuale sulla pena di morte.Iran e Arabia Saudita sono tra i Paesi in cima alla lista, superati in realtà dalla Cina, ma i cui numeri non vengono più pubblicati dall'Ong per mancanza di trasparenza nella comunicazione dei dati da parte del governo di Pechino."Possiamo individuare una ragione per questo aumento, che è il ritorno dei processi e quindi il ritorno delle esecuzioni dopo la pandemia di Covid - spiega Anne Denis, responsabile della Commissione per la pena di morte di Amnesty International - Ma non è l'unica ragione. Nei Paesi autoritari, infatti, si tende a usare la pena di morte come strumento di terrore sulla popolazione. In alcuni Paesi l'applicazione della pena di morte è stata estesa e i manifestanti possono essere giustiziati dopo essere stati condannati a morte in processi totalmente iniqui".Riguardo alla Cina, Denis ha parlato di "migliaia di esecuzioni" impossibili però da verificare perché a Pechino "la pena di morte è un segreto di Stato".