Riga, 27 apr. (askanews) - Gli aiuti materiali servono ma non bastano per vincere una guerra come quella che Kiev combatte contro l'invasione russa. Lo afferma, in una video intervista ad askanews, la viceministra degli Esteri lettone Gunda Reire, segretario parlamentare del ministero degli Affari esteri della Lettonia."Sappiamo che non sono solo gli aiuti materiali o le infrastrutture che aiutano a vincere. Ci deve essere spirito combattivo - e anche speranza nella società - e questo è ciò a cui stiamo assistendo in questo momento in Ucraina, questo spirito combattivo e solidarietà".Reire aggiunge poi che in Lettonia c'è "lo stesso spirito combattivo" che esiste in Ucraina. E "l'appartenenza alla NATO e all'Unione europea" ha dimostrato a Riga che vale la pena fare i compiti a casa, prima dell'adesione."Il processo di adesione lo abbiamo attraversato negli anni '90 e anche un po' più tardi. E questo è ciò che in realtà stiamo dicendo ai nostri paesi del partenariato orientale come Georgia, Ucraina, Moldova: i periodi di adesione a volte sono difficili, ma ne vale la pena", afferma. "Dobbiamo prendere decisioni difficili, decisioni a volte impopolari, ma ne vale la pena perché l'anno scorso, il 24 febbraio, quando la Russia ha invaso l'Ucraina, ci si creda o no, mio fratello che studiava in un altro Paese europeo - e anche questa è una delle libertà che abbiamo come Unione europea, possiamo muoverci liberamente attraverso l'Europa - mi ha chiamato quella sera e ha detto che era qualcosa di inimmaginabile quello che stava succedendo in Ucraina; 'è oltre i livelli di comprensione che un Paese nel 21° secolo possa semplicemente invadere un altro Paese in Europa, ma d'altra parte - ha detto mio fratello - non so nemmeno cosa fare. Forse dovrei mandare dei fiori alla nostra allora presidente Vaira Vike-Freiberga che era in prima linea nell'adesione'".