A Castelvetrano è un giorno di commemorazione. Ma anche di lotta contro la mafia. Lo sottolineano le parole del sindaco Enzo Alfano, durante la cerimonia commemorativa del 25 Aprile e della scopertura della teca con i resti della Quarto Savona Quindici «simbolo di legalità, legge e giustizia. Dopo l'arresto di Messina Denaro ci siamo abbracciati anche tra avversari politici. Un punto di convergenza su cui dobbiamo porre le basi per una sana coesione sociale. Questo nostro territorio è stato violentato per decenni dalla presenza della mafia».
Alfano ha anche sottolineato la necessità della presenza dello Stato in un comune come Castelvetrano, accogliendo l'arrivo del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, con cui ha svelato la teca della Quarto Savona Quindici. «Abbiamo bisogno dello Stato, noi siamo con lo Stato. Oggi siamo davanti a questa teca che è simbolo del disprezzo umano e questo deve far prenderci coscienza che quanti hanno favorito e aiutato i mafiosi sono anche loro responsabili di tutto questo».
In piazza tra i testimoni presenti c'era Giuseppe Cimarosa, figlio del dichiarante Lorenzo e parente del boss Matteo Messina Denaro. Cimarosa ha avuto parole di disprezzo per il mafioso.
«In questa piazza ci sono persone che hanno detto platealmente no alla mafia, ancora prima che venisse arrestato il boss Matteo Messina Denaro - ha evidenziato Enzo Alfano -. La loro testimonianza deve servirci da stimolo affinché ognuno di noi continui a fare la nostra parte».