Roma, 20 mar. (askanews) - "Christian" è una delle serie più innovative e spiazzanti realizzate in Italia: unisce dramma, soprannaturale, dà spunti di riflessione sul Bene e il Male, e poi sorprende con guizzi di ironia e cinismo bonario, tipico dei romani, come il protagonista Edoardo Pesce. Il 24 marzo su Sky e Now arriva la seconda stagione, con il mondo fatto di degrado e violenza del "Palazzaccio". E in quell'universo periferico all'improvviso irrompono personaggi ambigui, indefiniti, interessati soprattutto a quell'uomo nato picchiatore, diventato guaritore e leader, che vuole fare del Palazzaccio un luogo di pace e condivisione. "Andrea Sartoretti, il mio amico attore, m'ha detto: 'sembra di stare con te, a casa'. La seconda però non fate che lui diventa potente, consapevole. Dico: no, no, rimane empatico perché rimane sempre un po' bambinone, un po' puro. La sapienza di Roma, un po' popolare, però inconsapevole, non si mettono in cattedra, Christian poi non è che si mette in cattedra", spiega l'attore. Nella serie di Stefano Lodovichi oltre ai protagonisti della prima stagione, interpretati fra gli altri da Claudio Santamaria e Silvia D'Amico, arriva un personaggio potente, ambiguo, e divertente interpretato da Laura Morante: la Nera. "Non si capisce esattamente da dove viene, se è cattiva, se è buona, se è gentile, se è spietata, non si capisce. O perlomeno io non l'ho capito - spiega l'attrice - E' proprio bella quest'assenza di manicheismo, per cui tu dici: dove sono i buoni? Dove sono i cattivi? Tutto sommato è abbastanza realistico rispetto a come ci sentiamo noi nella vita: è difficile stabilire dov'è il bene e dov'è il male", ha concluso l'attrice.