Roma, 13 mar. (askanews) - É "unità" la parola che è ricorsa di più durante un'ora e un quarto di intervento di Elly Schlein all'assemblea del Pd. Il suo primo discorso ufficiale da segretaria si è aperto subito nel segno della volontà di cambiamento, delle priorità da affrontare e della necessità dell'intesa interna al partito."Molti mettevano in discussione la sopravvivenza stessa del Pd dopo quella sconfitta di settembre alle politiche e poi nelle regionali ma hanno perso la loro scommessa. Siamo ancora qui, siamo più forti, uniti. Stiamo arrivando".L'intesa con Stefano Bonaccini, a cui è stata affidata la presidenza, punta proprio a ricomporre le spaccature degli ultimi anni e della campagna congressuale e a inaugurare una gestione unitaria, almeno nell'auspicio della segretaria, per sconfiggere quello che ha definito: "È il governo più a destra della storia repubblicana, noi siamo altro. Un partito che deve cambiare nel profondo con il contributo di tutti, che cambia per contribuire a cambiare il Paese, un partito saldamente ancorato alla propria storia e valori, ancorato ai valori della nostra storia Costituzione, laica, repubblicana e antifascista".L'invito all'unità è arrivato anche dall'ex segretario Enrico Letta, e il presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini gli ha fatto eco: "Noi siamo all'inizio di un nuovo viaggio, la partecipazione alle primarie ci dà più forza per farlo insieme e con più determinazione; questo è il tempo di unire. Non ci possono essere altre magliette che quelle del Pd".Schlein ha poi tracciato l'identikit del suo "nuovo Pd". La sfida, ha detto, è tenere assieme diritti sociali e civili, transizione ecologica e posti di lavoro, tutela dei diritti di tutte le comunità ma anche attenzione al mondo cattolico.