Economia circolare e transizione energetica, sfida del futuro

2023-03-08 13

Roma, 8 mar. (askanews) - Economia circolare e transizione energetica sono le due vie parallele per condurre l'Italia verso una prospettiva di sviluppo sostenibile e duraturo. Se n'è discusso a Roma, nella cornice di Spazio Europa, a un convegno sul ruolo dell'economia circolare nella politica energetica europea, promosso dal Conou, il consorzio nazionale degli oli usati, e dall'associazione economisti italiani dell'energia. Spesso considerate in modo distinto, economia circolare e transizione energetica sono in realtà legate tra loro e rappresentano un'unica sfida per il futuro."Sicuramente nessuno dei due può fare a meno dell'altro - ha detto Riccardo Piunti, presidente del Conou - perché devono viaggiare insieme. Siamo qui in tanti a parlarne perché i rappresentanti di coloro che si occupano della transizione energetica e i consorzi, che sono qui ampiamente rappresentati, sono fondamentali per riuscire a vincere la battaglia del cambiamento climatico. Poi - ha aggiunto - c'è un terzo pilastro fondamentale: il cambio dei costumi e dei comportamenti. Senza quest'ultimo pilastro la lotta al cambiamento climatico non può essere vinta".In questa partita i consorzi ambientali possono giocare un ruolo di guida. "Il consorzio degli oli minerali usati in Italia rigenera il 98% dell'olio raccolto - ha poi sottolineato Piunti - in altri Paesi europei questo tasso è inferiore, 60-70%. Questo perché il consorzio in Italia fa da garante per il principio che la comunità europea ha stabilito di priorità alla rigenerazione".Quello dei consorzi senza fine di lucro è un modello di successo nell'economia circolare, che è uno dei pilastri della transizione energetica. Su questo tema l'Italia è all'avanguardia in Europa. "Lo è forse perché la sua tradizione di Paese dipendente dalle importazioni, povero di materie prime - ha affermato Di Primio - l'ha portata a cercare di ottimizzare sempre al massimo tutte le disponibilità che potevano derivare anche dal riutilizzo di materie già utilizzate. Quindi, il recupero delle cosiddette materie prime seconde e la valorizzazione dei rifiuti".Questo processo potrà essere portato avanti anche grazie al piano nazionale di ripresa. "Vale la pena di ricordare - ha concluso Di Primio - che nella missione 2 sulla rivoluzione verde e la transizione energetica c'è una voce specifica dedicata proprio all'economia circolare. Sono stati stanziati 2 miliardi di euro per investire in questo settore".L'Italia, sostengono gli operatori del settore, ha un ruolo guida e ha molto da insegnare ai partner europei. "Ho avuto contatti con agenzie di altri Paesi europei - ha ricordato Piunti - che volevano sapere come facevamo. Poi, ovviamente, gli europei dicono di poter fare meglio. Però, oggi, il consorzio è il primo".