AIL, il successo della scuola per i volontari

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Firenze, 28 feb. (askanews) - Maggior informazione, più preparazione ed assistenza per tutti. Sono i benefici che sono stati documentati nei primi due anni di attività della scuola di formazione per i volontari dell'Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma. L'iniziativa, cresciuta nel corso degli anni, è divenuta una realtà importante per il tessuto dell'Associazione e per i suoi 15.000 volontari presenti su tutto il territorio nazionale. In occasione della Giornata Mondiale per le malattie rare, sono state presentate a Firenze, presso l'Auditorium al Duomo, i dati emersi dai primi anni di attività della scuola. A presentarne le evidenze è stato Giuseppe Toro, Presidente Nazionale di AIL: "Ciò che è emerso da questi primi due anni di attività della scuola è stata soprattutto l'importanza del volontariato, ovvero la presenza di soggetti esterni all'interno dei reparti: il paziente li accoglie con entusiasmo, a patto che questi abbiano conoscenza degli aspetti medici e psicologici". Nel campo dell'ematologia, la medicina negli ultimi anni ha compiuto grandi passi in avanti in termini diagnostici e terapeutici. Per questo motivo l'AIL di Firenze ha organizzato e avviato un corso di aggiornamento aperto a volontari, soci, pazienti, caregiver e specialisti. A parlare dell'iniziativa è stato anche il Professor Alberto Bosi, Presidente di AIL Firenze e Professore Ordinario ED Onorario di Malattie del Sangue all'Università degli studi di Firenze: "Oltre a sostenere la ricerca, svolgiamo un servizio di accoglienza gratuita per i pazienti ed i loro famigliari. Offriamo anche un servizio di assistenza psicologica e di assistenza domiciliare gratuita. Il nostro progetto prevede di organizzare un gruppo di lavoro che comprenda i famigliari dei piccoli pazienti". Il sostegno, soprattutto in ambito psicologico, non può prescindere dall'empatia e dalla capacità di entrare in contatto con il paziente. A spiegarlo è Stefano Zamagni, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali: "Il dolore è associato ad uno stato di disagio fisico, la sofferenza è legata invece al senso di abbandono che colpisce coloro che sono a letto, per un motivo o per un altro. Per alleviare la sofferenza, che a volte è più grave del dolore, è necessario il volontariato". Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Stefano Guidi, Vicepresidente AIL Firenze e Responsabile del Servizio di Assistenza domiciliare, il Dott. Enrico Brunetti, Consigliere e Responsabile Volontari AIL e la Dott.ssa Aurora Peris, Psicologa del team cure domiciliari AIL.