Dentro Arte Fiera: tra design di recupero e maestri del Novecento

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Bologna, 3 feb. (askanews) - Sostenibilità e design, architettura e consapevolezza. Tra le novità di Arte Fiera 2023 c'è anche l'intervento dello studio di Mario Cucinella, che nel Centro Servizi che accoglie i visitatori all'ingresso della fiera bolognese ha creato un'installazione riutilizzando una struttura realizzata per il Salone del Mobile. "Avevamo detto fin dall'inizio - ha spiegato ad askanews l'architetto - che dovevaessere un oggetto costruito per essere poi utilizzato a pezzi, o inviato in altri luoghi. Il fatto che venga qui e possa essere utilizzato così è un modo molto chiaro di dire che bisogna utilizzare le cose più volte e non bisogna sprecare o creare rifiuti. È un esempio di adattamento, si è adattato a Bologna".Così il grande tavolo dello studio MCA ospita ora la Libreria Corraini, il Vip Desk e uno spazio per presentazioni e incontri. Incontri che, per il visitatore, sono poi ovviamente anche quelli con le opere presenti in fiera. Come per esempio un importante dipinto di Felice Casorati, esposto nello stand di Mazzoleni, che ci è stato presentato dal direttore della sede londinese della galleria, Jose Graci. "Questa - ci ha detto - è un'opera del 1938 e la cosa interessante è che in quell'anno è stato esposto anche alla Biennale di Venezia. Così abbiamo deciso di dividere lo stand in due parti, in una zona opere di moderno, come questoCasorati o un De Chirico e altri protagonisti dell'arte italiana del Dopoguerra. E poi abbiamo una parte invece agli artisti che stiamo seguendo da diversi anni come Marinella Senatore, David Reimondo, Andrea Francolino e Rebecca Moccia".La relazione tra gli artisti storicizzati e quelli delle generazioni più giovani, all'interno degli stessi stand delle gallerie, come succede per esempio anche da Poggiali, sembra essere un'altra delle caratteristiche, per così dire, informali, della 46esima edizione di Arte Fiera.