Torino, 26 gen. (askanews) - Misurare "l'impatto" generato dai progetti di sostenibilità è uno degli elementi fondamentali su cui deve poggiare qualunque strategia e scelta di Corporate social respònsibility, è una necessità non eludibile se si vuole dare concretezza gli obiettivi ESG e evitare le trappole del greenwashing. "Misurare l'impatto aiuta non solo a rendere conto di quanto una organizzazione è riuscita a portare in termini di cambiamento - spiega Rossella Sobrero del Gruppo promotore del Salone della Csr e dell'Innovazione sociale - Ma in molti casi è anche il motore per cambiare, modificare, rinnovare la propria strategia. Per cui dai finanziatori, ma da tutti gli stakeholder di una organizzazione, sarà sempre più richiesto il risultato di quello che l'organizzazione ha prodotto, si spera in modo positivo, sul piano sociale, ambientale e anche economico"."L'impatto" delle scelte fatte dalle organizzazioni è stato il tema al centro della tappa torinese del Giro d'Italia della Csr, la prima del tour in dieci regioni italiane che - nel percorso di avvicinamento all'evento nazionale del Salone della CSR e dell'Innovazione sociale che si terrà a Milano in Bocconi, il 4-5-6 ottobre 2023 - ha l'obiettivo di fare emergere e mettere in condivisione esperienze concrete di sostenibilità nei specifici ambiti territoriali.Dai lavori - ospitati al Circolo del Design - è emerso anche come l'impatto possa rivelarsi strumento risolutivo in molteplici contesti. Come per esempio nel caso di conflitti tra obiettivi diversi di sostenibilità. "Succede spesso che beni comuni siano in conflitto tra di loro - dice Francesca Ricciardi, docente di Organizzazione Aziendale all'Università di Torino e presidente di Smart Commons Lab - Ad esempio pensiamo ad una comunità locale che ha grande attenzione alla bellezza del proprio paesaggio. Se arriva un progetto per energie sostenibili che mette pale eoliche e fotovoltaico ecco che nasce il conflitto, ma paesaggio e energia sostenibile sono entrambi beni comuni. Cosa fare? Non ci sono ricette preconfezionate, ma lavorare sull'Impatto è una possibile soluzione. Cioè lavorare insieme in maniera costruttiva alla elaborazione di quali saranno le conseguenze, dirette e indirette, di medio e lungo termine, delle azioni scelte".Tra le diverse esperienze condivise durante i lavori, quella rappresentata dal managing director del Museo Egizio, Samanta Isaia, ha permesso di conoscere un esempio concreto di rendicontazione dell'impatto da parte di una organizzazione culturale; esempio che per caratteristiche e soluzioni adottate si propone come modello replicabile anche in altri contesti. "E' certamente un modello che ha bisogno di essere rifinito e studiato con attenzione - puntualizza Isaia - Noi ci abbiamo messo tanta passione, ma anche tanto studio e tanto lavoro per cercare, riguardo all'impatto, di rilevarlo e perimetrarlo, anche perché i riferimenti normativi non sono fatti per le istituzioni culturali. Quindi abbiamo piegato i requisiti di definizione di un modello gestionale alla istituzione culturale, arrivando a creare un vero e proprio bilancio integrato che va appunto ad integrare i livelli qualitativi del Museo raccontati nel Bilancio Sociale, con i consuntivi e i numeri del bilancio economico. Mettendo insieme i due elementi siamo riusciti a individuare questo modello di creazione del valore che è comunque in continuo cambiamento, perché l'istituzione stessa cambia e si rimodula con i territorio di riferimento".La tappa di Torino - alla quale hanno partecipato tra gli altri anche Giorgio Fiorentini docente dell'Università Bocconi, Luisa Mortati del Coordinamento Progetti strategici di Torino Social Impact, Tiziana Ciampolini ceo di S-Nodi Learning Community, Riccardo Lombardo CSR Piemonte, Elena Porro del laboratorio per lo sviluppo sostenibile del Piemonte, Enrico Sorano docente di Economia aziendale dell'Università di Torino, Alessandro Battaglino presidente Barricalla, Angelo Guidi e Sergio Enrietto, rispettivamente Corporate Social Responsibility e Comitati Territoriali e presidente del Comitato Territoriale di Torino del gruppo IREN - ha segnato anche l'annuncio della seconda edizione del "Premio Impatto", iniziativa lanciata Salone della Csr e dedicata a imprese profit e non profit per ribadire proprio l'importanza di misurare e valutare le ricadute di scelte che puntano a uno sviluppo sostenibile.