https://www.pupia.tv - I finanzieri del comando provinciale di Padova hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Padova, per un importo complessivo di 2,5 milioni di euro circa, di beni e disponibilità finanziarie riconducibili a due amministratori di una società immobiliare, indagati per indebita percezione di erogazioni pubbliche e reati societari. Effettuate diverse perquisizioni, con la collaborazione di altri Reparti del Corpo, nelle province di Padova, Vicenza, Treviso, Ferrara, Modena e L’Aquila.
Dalla metà del 2022, i militari del Gruppo di Padova hanno svolto indagini sul conto della suddetta impresa con sede nella provincia padovana, recentemente trasferita in Abruzzo, che avrebbe utilizzato bilanci e documenti ritenuti falsi, nel periodo immediatamente successivo al lockdown, per richiedere e ottenere ingenti finanziamenti da diversi istituti di credito, assistiti dalla garanzia dello Stato concessa a sostegno delle piccole e medie imprese.
Il modus operandi escogitato si è concretizzato nell’acquisizione della società non più operativa, formalmente intestata nel tempo anche a prestanome, attraverso la quale venivano avanzate richieste di finanziamento alle filiali di primari istituti di credito. Per risultare meritevoli del credito bancario gli indagati avrebbero falsificato i bilanci, aumentato fittiziamente il capitale sociale, predisposto dossier relativi ad asseriti investimenti e progetti da realizzare, richiedendo, parallelamente al finanziamento, la garanzia dello Stato concessa da apposito Fondo a sostegno delle piccole e medie imprese (istituito con il “Collegato alla finanziaria 1997”), amministrato da Mediocredito Centrale S.p.a., tramite la compilazione di attestazioni riportanti dati non veritieri in ordine alla percentuale del fatturato conseguito nel 2019, per rientrare nei parametri previsti dalla normativa.
Con l’entrata in vigore del “Decreto liquidità”, provvedimento normativo emanato durante l’emergenza sanitaria, oltre ad aumentare la platea di potenziali beneficiari, sono state semplificate le procedure per fruire dello strumento giuridico e sono aumentate le garanzie fornite dallo Stato.
Il denaro indebitamente ottenuto veniva successivamente prelevato o bonificato a favore degli stessi indagati e delle imprese agli stessi riconducibili. Al termine delle attività d’indagine, le persone coinvolte sono state denunciate alla Procura di Padova che ha richiesto ed ottenuto dal gip il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di 2,5 milioni di euro, in ordine all’ipotesi di reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, consentendo di sottoporre a vincolo cautelare due autovetture, tra le quali un Suv di lusso, e denaro rinvenuto sui conti correnti degli indagati e della società. (23.01.23)