Roma, 19 dic. (askanews) - Nelle case degli italiani ci sono quasi 120 milioni di schermi, una media di due a testa e di 5 per ogni famiglia. Di questi, i dispositivi connessi alla rete sono oltre 93 milioni, aumentati di 20 milioni in cinque anni. Spicca il dato sulle Smart Tv, i televisori connessi, in crescita del 210% rispetto al 2017: oltre 11 milioni in più.Secondo l'ultimo Rapporto Auditel-Censis, significativamente intitolato La transizione digitale degli italiani, i dati sulle spese per dispositivi e connessioni in banda larga testimoniano che non c'è settore della vita sociale del Belpaese che non sia ormai entrato a pieno titolo nel digitale, di cui spesso il televisore costituisce la porta d'ingresso.Per Presidente di Auditel, Andrea Imperiali, è infatti proprio il televisore a fungere da motore al processo di trasformazione digitale del Paese. Una dinamica che ha un forte riflesso anche sulle abitudini di consumo."Sì, si passa sempre di più da un consumo dei contenuti, delle fruizioni di questi schermi, da familiare a un consumo anche molto individuale, da un consumo essenzialmente domestico a un consumo che avviene anche in mobilità e con delle forme che diventano anche molto più personalizzate, molto più individuali come tutte le varie fruizioni 'On demand' che sono diventate un po' la regola dei nuovi sistemi di offerta a cui assistiamo".Il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, conferma che il digitale è definitivamente entrato a far parte della quotidianità degli italiani e ne dà una lettura sociologica."Oggi la digitalizzazione, la comunicazione, è un fatto personale, questo è il punto cruciale. Naturalmente questo ha un rilievo ed è il secondo rilievo che facciamo, ed è un rilievo negativo, nel senso che l'individuo alla fine resta solo di fronte al mare di social, di informazione, magari di fake news, di opinione".Fatto sta che la stragrande maggioranza delle famiglie italiane, l'87,2%, ha in casa almeno un device connesso oltre alla Tv, ma ci sono anche 3 milioni di individui, per la quasi totalità ultra 65enni, che non sono collegati al web.I prossimi cinque anni saranno determinanti per recuperare le sacche di esclusione dalla vita digitale. La spinta determinante - è stato spiegato - verrà dal Pnrr, che ha destinato 6,7 miliardi per connettere tutta l'Italia entro il 2026 con reti ad altissima velocità.