Sharm el-Sheikh, 8 nov. (askanews) - L'Onu ha chiesto il rilascio del dissidente britannico-egiziano Alaa Abdel Fattah, in sciopero della fame da una settimana e da due giorni anche della sete, in occasione della conferenza Onu sul clima che si sta svolgendo proprio in Egitto a Sharm el-Sheikh. "Siamo estremamente preoccupati per la sua salute", ha detto l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, rammaricandosi che le autorità egiziane non lo abbiano ancora rilasciato.Per il blogger, figura di spicco nella rivolta del 2011 che ha rovesciato il presidente Hosni Mubarak, un attivista pacifico accusato di aver diffuso informazioni false coi suoi scritti di opposizione al governo, è un modo per far rivolgere l'attenzione sul mancato rispetto dei diritti umani nel Paese oltre che sulla sua personale condizione. Ha passato gli ultimi 9 anni per la maggior parte in carcere e ora la sua vita è a rischio, racconta la sorella Sanaa Seif."Per favore, deve intervenire una persona razionale affronterò le autorità egiziane tutto questo non è nell'interesse di nessuno sicuramente, la perdita della nostra famiglia sarà più grande, ma non è nell'interesse di nessuno che Alaa muoia. E spero che possiamo prenderci un momento e cercare di capire cosa è successo e come le cose sono arrivate a questo punto. Stiamo parlando di un essere umano innocente ingiustamente tenuto in prigione per nove anni, e non sono soddisfatti, è un essere umano, non ne può più".In Egitto attualmente sono oltre 700 i detenuti politici in carcere.