Roma, 20 ott. (askanews) - Si chiama "Comunità adriatica" la piattaforma di dialogo e interazione tra i Paesi e le imprese dell'area Adriatica tra cui Italia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Kosovo e Albania. L'iniziativa, nata da un'idea di Unioncamere, Fondazione Pax Humana e Università Luiss Guido Carli, in collaborazione con la Camera del Commercio Estero della Bosnia ed Erzegovina, vuole rafforzare il dialogo e le interazioni tra i Paesi, a partire dal consolidamento della collaborazione con i sistemi camerali.Il progetto è stato presentato al termine di due giornate di lavoro nel corso della conferenza "L'Adriatico come comunità geo-economica per la pace e la stabilità tra Europa e Mediterraneo", a Bari nell'ambito dell'85esima edizione della Fiera del Levante.Per il presidente dell'Università Luiss Guido Carli, Vincenzo Boccia, è nell'interesse dell'Italia, dell'Europa e di questi Paesi l'idea di consolidare processi di pace: "Istituzioni private e pubbliche, dotazioni infrastrutturali, formazione e partenariati, investimenti, tra imprese sono i tre pilastri che da oggi sono oggetto di confronto con le Camere di commercio per costruire questi percorsi. Ed è simbolico farlo a Bari perché è una città che guarda all'Adriatico. Costruire questa idea di comunità significa avere un'idea di società aperta e inclusiva attraverso connessioni".Andrea Prete, presidente di Unioncamere ha testimoniato il ruolo delle Camere di Commercio italiane: "Il ruolo di Uniocamere è centrale poiché rappresentiamo tutte le Camere di Commercio italiane e allo stesso stesso tempo abbiamo la possibilità di colloquiare con il mondo del sistema camerale dei Balcani Occidentali".Bari, regina dell'Adriatico, vuole essere quindi, come conferma Maria Nicoletta Gaida, presidente Pax Humana Foundation, fulcro della Comunità Adriatica: "Abbiamo chiesto a Uniocamere e Luiss University di lavorare insieme a noi per creare una possibilità di portare degli esperti, dei consiglieri di presidenze tutti insieme a Bari, che è la regina dell'Adriatico, per vedere se e come è possibile definire una comunità adriatica".L'obiettivo per tutti non è quello di sostituirsi ai processi istituzionali ma contribuire attraverso il dialogo umano a far emergere le vere problematiche comuni su cui concentrare gli impegni per la loro soluzione.