"Anche alle Comunali c'erano stati arresti prima del voto: i partiti fanno una selezione in base all'aspetto giudiziario, ma non possono mai immaginare condotte delittuose. Stavolta è toccato alla nostra coalizione, ma può succedere anche ad altri partiti". A dirlo è Renato Schifani, candidato del Centrodestra alla presidenza della Regione Siciliana, nel corso dell'evento di chiusura della campagna elettorale a Villa Bordonaro a Palermo.
Arresti ad orologeria? Schifani, come si può ascoltare dal video, evita polemiche: "Nel caso della candidata di Fratelli d'Italia il presunto reato risale a mesi fa, quando era assessore e non mi risulta ci siano pericoli di fuga o di occultamento delle prove. Prendo comunque atto di queste decisioni della magistratura, non sta a me giudicare se si tratta di giustizia a orologeria: saranno i siciliani a fare le dovute valutazioni".
Su Cateno De Luca taglia corto: "Paura di Cateno De Luca? Ma no, è un guitto e un giullare. Siamo seri, il centrodestra ha il suo stile, gli elettori sono persone serie".
Gianfranco Micciché non nasconde l'obiettivo di Forza Italia che "è arrivare primi, ma anche se arriveremo secondi va bene lo stesso. È stata una campagna elettorale bella, io sono sempre arrivato secondo e magari succederà di nuovo".
Sugli arresti dei candidati del centrodestra alle regionali Barbara Mirabella (FdI) e Salvatore Ferrigno (Popolari e autonomisti), Miccichè commenta: "Non penso proprio siano arresti ad orologeria, anzi il fatto che le Procure agiscano è una garanzia per i partiti".