Roma, 16 set. (askanews) - "Questa è una decisione politica, che può essere morale, moralmente accettata se si fa con le condizioni di moralità, sono tante, ne possiamo parlare. Ma può essere immorale se si fa con l'intenzione di provocare più guerra o di vendere le armi o scartare quelle armi che a me non servono più. La motivazione è quella che in gran parte qualifica la moralità di quest'atto": lo ha affermato Papa Francesco nell'intervista concessa ai giornalisti di ritorno dal viaggio in Kazakhstan, sottolineando che non "condanna, né critica" l'invio delle armi."Difendersi è non solo lecito, ma è anche una espressione di amore alla Patria. Chi non si difende, chi non difende qualcosa non la ama", ha aggiunto, nelle immagini di France Presse."Invece si dovrebbe riflettere di più sul concetto di guerra giusta. Perché... Tutti parlano di pace oggi. Da 70 anni le Nazioni Unite parlano di pace, fanno tanti discorsi di pace. In questo momento quante guerre sono in corso?", si è interrogato Bergoglio, facendo riferimento non solo alla domanda sulla guerra in Ucraina, ma anche a quela ripresa tra Azerbaijan e Armenia, poi i 10 anni di guerra in Siria, e ancora il Corno d'Africa, il Nord del Mozambico o l'Eritrea e una parte dell'Etiopia e il Myanmar, una sorta di "guerra mondiale".