Milano, 9 set. (askanews) - Correre con una formula 1 il gran premio di Monza non è più un sogno irrealizzabile. L'Autodromo, che festeggia il suo centenario con il Gp dell'11 settembre, è il primo circuito a sbarcare ufficialmente nel metaverso e ha lanciato una gara automobilistica virtuale aperta ai possessori dei 'Monza token'. A curare la piattaforma tecnologica è stata l'italiana Aries Tech, che ha lavorato al progetto con The Nemesis ed N Factory. Luca Vajani, CEO di Aries Tech. "Noi ci siamo occupati di seguire tutta la parte tecnica di collegamento con la blockchain e la creazione dei token che servono per avere delle esperienza particolari all'interno del metaverso. La piattaforma che abbiamo realizzato permette di acquistare Nft, due tipologie, e con il possesso degli Nft entrando nel metaverso dell'autodromo vengono sbloccate delle funzionalità particolari per chi possiede i vip o i fan"."Tante aziende si stanno spostando verso soluzioni di metaverso e blockchain, quindi è sicuramente una tecnologia che sarà sempre più diffusa. Anche perché permette facilmente di raggiungere tante persone, non ha problemi di logistica ed è globale".Un ingresso nel mondo virtuale che espone aziende e persone a rischi nuovi, un tempo anche inimmaginabili con hacker che potranno arrivare a origliare le conversazioni nelle nostre stanze nel metaverso. Per arginare i pericoli serve puntare su consapevolezza e formazione. Emanuele Filadelfio, Security & Operation Manager di CybergON. "Siamo tutti un po' dei bambini quindi la novità dello strumento può dare la spinta verso dimenticarsi dei rischi che ogni cosa che facciamo nella nostra vita può avere. Di conseguenza ci sarà un filone di consapevolezza e formazione verso gli utenti, è necessario che le aziende preparino le persone per poter avere la consapevolezza e quindi avere gli strumenti per proteggersi. Dall'altra, alle aziende servirà disegnare in modo sicuro l'approccio al metaverso e tenere in considerazione tutti i fattori di rischio". Con particolare attenzione a quali informazioni vengono esposte nelle stanze virtuali, chiedendosi sempre se sono proprio quelle da condividere.