Rimini, 25 ago. (askanews) - "Non possiamo aspettare l'insediamento del nuovo governo". Se i costi dell'energia continuano ad aumentare con questo ritmo, anche del 35% in una settimana, le aziende del settore agroalimentare non potranno continuare il proprio lavoro. "Serve un intervento importante per trovare un plafond a questi costi". A chiederlo è Francesco Mutti, amministratore delegato dell'omonimo gruppo, leader nel settore della trasformazione del pomodoro. A margine di un incontro al Meeting di Rimini, Mutti parla ad askanews e affronta il tema che sta mettendo a rischio un intero comparto dell'industria alimentare, caratterizzato da alta stagionalità."Oggi il tema dell'incremento costi sta colpendo pesantemente, ma in modo veramente drammatico il mondo delle imprese - ci ha detto - All'interno della filiera solo una parte di questi costi sono stati ribaltati ad oggi presso il consumatore finale. Come filiera abbiamo il compito e il dovere di poter preservare il più possibile il consumatore da questi aumenti, anche perché una fetta importante sono legati al mondo di prodotti alimentari. La capacità della filiera, però, non può essere esclusiva: occorrono delle azioni forti affinché - uno fra tutti - il prezzo del gas trovi una sua ragionevolezza. Consideriamo che oggi il prezzo del gas è decuplicato di 12 volte rispetto a due anni orsono. E' un valore assolutamente straordinario di cui non può essere solo la filiera a farsene carico. Quello che dobbiamo riuscire a fare è un intervento importante per trovare un plafond a questi costi".Ma le imprese del comparto hanno ossigeno per aspettare l'insiediamento del nuovo governo? "Credo che il nuovo governo, per quanto potranno essere chiari gli esiti delle urne, richiederà alcuni mesi per potersi insediare. Non credo che ci siano i tempi per poter continuare fino alla fine del nuovo governo".