Nuovo rapporto Censis-Ital Communications dopo guerra e pandemia

2022-07-15 15

Roma, 15 lug. (askanews) - Nell'ultimo anno il 97,3% degli italiani ha cercato notizie su tutte le fonti disponibili, l'83,4% si è imbattuto almeno in una fake news sulla pandemia e il 66,1% in una notizia falsa sulla guerra tra Russia e Ucraina. Mentre sono oltre 7 milioni gli italiani che hanno costruito un palinsesto informativo fatto solo di media online, siti web e social media. E' quanto emerge dal secondo Rapporto Annuale Censis-Ital Communications su "La buona comunicazione dell'emergenza quotidiana", presentato nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica. Presenti, fra gli altri, oltre al Direttore Generale del Censis Massimiliano Valerii e al Founder di Ital Communications Domenico Colotta, il Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria e all'informazione Giuseppe Moles, e il Direttore dell'Osservatore Romano Andrea Monda.Il direttore del Censis Valerii spiega: "Abiamo avuto con la rivoluzione digitale una rivoluzione copernicana, ogni singolo individuo è al centro del sistema dei media, da una parte può costruirsi autonomamente i propri palinsesti, dall'altra parte diventa egli stesso produttore di contenuti. E' chiaro che in un contesto così difficile anche le fake news proliferano. Il punto è che i professionisti della comunicazione, penso al giornalismo di professione, penso alle agenzie di comunicazione, devono continuare a svolgere quel ruolo diaframmatico importante tra fonti delle notizie e pubblico, però devono giocare un ruolo nuovo, io dico da pionieri della comunicazione, scrivendo una nuova pagina della comunicazione".Il 64,2% degli italiani, oggi, ritiene che durante l'emergenza sia stata privilegiata la spettacolarizzazione e la voglia di fare audience, mentre il 57,7% lamenta di avere un'idea molto o abbastanza confusa su quello che sta succedendo nella guerra tra Russia e Ucraina. E dal rapporto emerge anche che tra le persone di cui gli italiani si fidano ci sono gli influencer: il 38,1% segue le loro opinioni e le analisi sulla guerra. Per frenare disinformazione e fake news servono nuove regole ed è fondamentale il ruolo dei professionisti, come sottolinea il fondatore di Ital Communications Domenico Colotta."Si tende a polarizzare l'informazione, a estremizzarla, e di lì è facile fare disinformazione.Le agenzie di comunicazione possono costituire un argine alla cattiva informazione perché tutte le notizie che producono e poi veicolano vengono certificate attraverso l'utilizzo di fonti affidabili. Poi nelle agenzie di comunicazione lavorano tanti professionisti, che possono appunto costituire un muro, un baluardo per la buona informazione".

Free Traffic Exchange