Quasi al termine dei quaranta giorni di digiuno senza carne, pesce, uova e latticini il rito della passione, morte e resurrezione di Gesù entra nel vivo nelle comunità ortodosse siciliane. A Catania a guidare le celebrazioni è padre Apollinariy Symonovych del Patriarcato di Costantinopoli: "Abbiamo ricordato i versi del profeta Isaia che mai come in questo momento ci invita a pregare per gli orfani e le vedove, ricordandoci di accogliere lo straniero". Una breve processione all'interno e all'esterno della chiesa di San Leone ha caratterizzato, come da tradizione, il Venerdì Santo ortodosso. L'epitaffio, come viene chiamato, o bara di Cristo è coperta di fiori mentre all'interno vi è un simulacro del Cristo Morto. A partecipare anche donne ucraine accolte e supportate dalla parrocchia catanese. "Mariupol significa città di Maria, preghiamo per tutte le città ucraine devastate dalla guerra", ha detto Symonovych. .di Alessandro Puglia