Se i crimini di guerra o contro l'umanità compiuti nel massacro di Bucha fossero provati, "si potrebbe arrivare a Vladimir Putin". Questo il parere del docente di diritto internazionale all'università Cattolica di Milano, Gabriele Della Morte, che analizza le ragioni per cui il presidente russo potrebbe essere accusato dal tribunale dell'Aia. "Il problema sarebbe quello dell'esecutività di un mandato di arresto internazionale", che comunque "comporterebbe un obbligo gravante su tutti i 123 stati membri del trattato della Corte penale internazionale, circostanza che vincolerebbe la possibilità di movimento del presidente russo e minerebbe anche la sua credibilità politica e la sua capacità di influenza sullo scenario internazionale". .di Stefano Baldolini, montaggio di Elena Rosiello .SEGUI GLI AGGIORNAMENTI DALL'UCRAINA .ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA