Verona - Pregiudicato albanese omette di comunicare variazini patrimoniali: sequestri per oltre 75mila euro (25.02.22)

2022-02-25 11

https://www.pupia.tv - I finanzieri del comando provinciale di Verona, nell’ambito di apposite attività di contrasto alla criminalità, hanno proceduto al sequestro di somme di denaro per un valore di oltre 75mila euro nei riguardi di un 36enne albanese, pregiudicato, residente nella provincia scaligera dal 2015.

L’uomo, già condannato con sentenza irrevocabile a sette anni di reclusione per fatti di sfruttamento della prostituzione e di riduzione in schiavitù, è finito nel mirino dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria poiché non aveva provveduto a comunicare, come imposto dalla legge, le variazioni patrimoniali che lo avevano interessato nel decennio successivo alla condanna.

Nel corso delle minuziose indagini finanziarie, le Fiamme Gialle hanno rilevato, tra l’altro, che lo stesso, che nel 2017 e nel 2018, aveva percepito redditi per oltre 25mila euro e aveva movimentato su propri conti correnti e su carte prepagate somme di denaro annue per circa 40mila euro, senza fare le prescritte segnalazioni.

L’attuale normativa, infatti, impone alle persone condannate con sentenza definitiva per reati di particolare gravità - tra cui rientrano quelli per i quali l’abanese è stato condannato dalla Corte di Appello di Trento con sentenza definitiva del 2009 - l’obbligo di comunicare alla Guardia di Finanza del luogo di dimora abituale, per dieci anni ed entro trenta giorni dal fatto, tutte le variazioni nella entità e nella composizione del patrimonio, concernenti elementi di valore non inferiore a 10.329,14 euro. Allo stesso modo, entro il 31 gennaio di ciascun anno, gli stessi soggetti sono tenuti a comunicare le variazioni intervenute nell’anno precedente, quando concernono complessivamente elementi di valore non inferiore a 10.329,14 euro.

Tali disposizioni normative hanno la finalità di controllare il patrimonio delle persone condannate/prevenute in via definitiva per la durata di un decennio, al fine di accertare e fare emergere eventuali attività economiche agli stessi riconducibili, consentendo di individuare le persone che con costoro intrattengono rapporti di natura economica. La mancata osservanza di tale obbligo di comunicazione è sanzionata penalmente con la reclusione da due a sei anni e la multa da 10.329 a 20.658 euro, nonché con la confisca dei beni o di somme di denaro per un valore equivalente. (25.02.22)

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