Il cosentino Enrico Magnelli è nato senza braccia, un handicap per molti. Non per lui, che ha fatto del suo limite fisico una leva per raggiungere traguardi insperati anche per i normodotati. Forza di volontà, coraggio e, soprattutto, un amore sconfinato per la vita e per la sua famiglia. Per lo sport, anche. Ed è proprio l'attività fisica che ne ha esaltato le qualità che vanno ben oltre il problema fisico. “Ho giocato a tennis, a basket, a calcetto e praticato nuoto. Ma in generale vado matto per tutti gli sport e li seguo in tv”.
Ma ciò che rende Enrico decisamente speciale è la cura per il prossimo: che sia la moglie o siano le figlie, un amico o un altro familiare, ma anche... un'estranea. E così, lo scorso 3 gennaio, mentre era in macchina con i familiari, percorrendo il ponte di San Francesco - nella sua Cosenza - ha notato una donna che minacciava di suicidarsi. Con tutta la forza che aveva in corpo, Enrico l'ha prima trattenuta e poi l'ha fatta parlare, consentendole di accantonare il suo cattivo proposito. Una storia che Enrico Magnelli ha voluto condividere con noi. Perché in fondo non si tratta di un uomo senza braccia, ma di un angelo. Con tanto di ali.
Servizio di Vittorio Scarpelli