https://www.pupia.tv - BAT Italia rinnova il suo impegno nella lotta al contrabbando di sigarette con la donazione al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli di 10 automobili, con l’obiettivo di contribuire fattivamente a potenziarne le attività di prevenzione e di contrasto.
La consegna è stata effettuata nel corso di una sobria cerimonia, tenutasi presso la sede del Comando Regionale Campania nel rispetto delle normative anti-covid e alla presenza del Vicepresidente di BAT Italia e Responsabile Affari Legali e Relazioni Esterne per il Sud Europa, Alessandro Bertolini e del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, Generale di Brigata Gabriele Failla.
Napoli è storicamente considerata la capitale italiana del contrabbando di sigarette sin dagli anni ’50, quando per via del peculiare contesto socio-economico, della presenza di un grande porto al centro del Mediterraneo e di una strutturata azione della criminalità organizzata, il commercio di sigarette fungeva quasi da “ammortizzatore sociale”.
Secondo lo studio: “Il commercio illecito di prodotti del tabacco e sigarette elettroniche in Italia. Tra vie tradizionali e piattaforme on line, nell’anno della pandemia un fenomeno in evoluzione”, curato da “Intellegit” - start up sulla sicurezza dell’Università di Trento - e realizzato con il contributo di BAT Italia, Napoli si conferma al primo posto per il consumo di sigarette illicit whites (ovvero marchi prodotti lecitamente in Paesi extra UE e destinati invece soprattutto al mercato illecito nei Paesi dell’Unione Europea).
La Provincia di Napoli riveste inoltre un duplice ruolo nel mercato illecito: importante hub di transito delle sigarette verso altre città del nostro Paese e zona di consumo particolarmente radicato.
Nel corso del 2021 il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli - da sempre in prima linea nel contrasto al fenomeno - ha effettuato 791 interventi, sequestrato 14,2 tonnellate di tabacchi, 20 mezzi di trasporto, denunciato 467 soggetti e tratti in arresto altri 42. Numeri che, nonostante la pandemia, denotano un trend stabile, che induce a ritenere che il mercato illegale dei prodotti da fumo non abbia subito sostanziali contrazioni. (16.12.21)