La campagna vaccinale in #Israele continua a mostrare forti criticità. Il #FinancialTimes ha sottolineato l'impennata nel numero di contagi rispetto all'altissima percentuale di vaccinati nel Paese. In totale i vaccini somministrati in Italia sono circa 75.622.961. Sotto la lente d'ingrandimento la situazione degli over 50, categoria considerata particolarmente a rischio Covid-19. I dati dimostrerebbero una calo dei numeri della vaccinazione per questa fascia, da qui i nuovi appelli di media e governo ad incrementare la copertura vaccinale. Ma le cose stanno veramente in tali termini?
Fabio Dragoni, giornalista del quotidiano la #Verità, analizza i numeri della vaccinazione evidenziando le crepe della narrazione ufficiale. Per #Dragoni l'isteria governativa appare del tutto ingiustificata dai dati, mentre si prospettano futuri possibili lockdown per il fallimento dei meccanismo vaccinale. La colpa verrà infine attribuita alla fascia di over 50 che hanno scelto di non vaccinarsi. Si evidenzia una strategia politica fondata sull'antico motto Divide et impera.
Fabio Dragoni ne parla ai microfoni di Fabio Duranti
“Io sinceramente non capisco questa isteria. Gli over 50 non vaccinati sono 3 milioni e mezzo. L’anno scorso erano 27 milioni di persone. Quindi se il vaccino funziona avremmo una platea di persone a rischio che è 7 volte inferiore. Avete ottenuto l’inoculazione di oltre l’87% delle persone. Ho letto il reportage inquietante del Financial Times. La campagna d vaccinazione in Israele non sta funzionando. Quello che mi ha inquietato è che attualmente in Israele il 50% dei posti letto è occupato da pazienti Covid. Israele ha vaccinato in modo sistematico ed era un esempio. Il governo dice: se non vacciniamo tutti vi chiudiamo, ma sono stati vaccinati quasi tutti. Allora sei tu a non credere a ciò che dici. Si sta preparando una narrazione: questi richiuderanno tutto e dovranno dare la colpa a qualcuno e la daranno a quei 3.5 milioni di persone che non si sono vaccinate.
Questi vaccini che sono sperimentali, lo dice l’EMA e i contratti stessi stipulati da Pfizer. L’Ema ha dato un’autorizzazione condizionata, le carte non sono tutto apposto e sperimentiamo perché siamo in guerra. Hanno provato a dire che non erano sperimentali. Loro dicono che senza questa sperimentazione non si sarebbero scoperti neanche gli antibiotici o la penicillina ma il vaccino non è un farmaco. Se assumo un farmaco lo assumo perché sto male, se sono in pericolo di vita e c’è un farmaco sperimentale che forse mi può salvare ci provo, ma il vaccino va per definizione ha una persona che è sana, quindi si deve presumere che questa persona ha un livello di tolleranza straordinariamente più basso. Fino a qualche settimana fa chi faceva questi ragionamenti veniva bollato come no vax. Ora stanno cominciando a cambiare la narrazione.