È durissimo lo sfogo del medico afghano Arif Oryakhail, collaboratore dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo, appena sbarcato dal volo che l'ha portato in salvo da Kabul all'Italia. "Ci sentiamo traditi. I nostri collaboratori hanno creduto in noi e ora sono abbandonati e rischiano la vita - ha detto parlando con i giornalisti a Fiumicino -. Non sappiamo come aiutarli, come dobbiamo fare. I nostri ospedali sono abbandonati, non hanno farmaci e i malati muoiono. La situazione è gravissima". Oryakhail ha poi lanciato un appello alla comunità internazionale per non abbandonare in Afghanistan le tante persone che negli ultimi 20 anni hanno collaborato con le forze occidentali. "Salvate i nostri collaboratori, salvategli la vita", ha detto. . .di Francesco Giovannetti