"Chi ha un'arma, o per motivi sportivi o ancor più per difesa personale, se gli è stata concessa ne dovrebbe avere i titoli, se no ovviamente siamo di fronte a un reato. Chi ha un'arma da difesa deve fare delle visite molto, molto approfondite per comprendere se quella persona possa avere un'arma da detenere e nel caso mai da usare, possibilmente". E' giovedì 22 luglio, il candidato sindaco di Milano Luca Bernardo è sul Naviglio della Martesana a parlare di sicurezza e arredo urbano. Ma il caso del giorno è quello di Voghera: il sindaco Beppe Sala ha appena detto che nessuno dei suoi assessori o di chi lavora con lui gira o girerà mai con un'arma. Ed è così che Bernardo risponde alla cronista che lo sollecita a commentare le dichiarazioni del suo sfidante. Da "medico", è la precisazione. In realtà, Bernardo parte da lontano. A partire dagli studenti delle scuole agli adulti, bisogna insegnare che il no alla violenza e la prevenzione sono i cardini della nostra società. La questione armi è del legislatore, è una materia molto complessa". Nessun accenno però al porto d'armi che lui stesso ha "da dieci anni". E, in fondo, nessuna condanna di quanti hanno una pistola. E su Voghera? Anche qui, è un cronista a porgli una domanda sul concetto stesso di sicurezza che il caso ha sollevato. Ed ecco che cosa dice Bernardo: "Mi è spiaciuto davvero, quando qualcuno muore bisogna stare zitti e non ci sono parole. Certamente è successo quello che non dove mai succedere: perdere una vita, ma lasciamo ai magistrati il giusto e corretto percorso e ci diranno che cosa è davvero successo". . .a cura di Alessia Gallione