Il Piemonte ha il suo elenco dei dog sitter. Il Consiglio regionale ha infatti approvato a maggioranza la Pdl di Paolo Ruzzola (Fi), che ha sottolineato come quello del dog sitter stia diventando un ruolo sempre più qualificato e professionale.
La legge prevede l'istituzione dell'elenco e definisce la figura dell' 'accompagnatore di cani' attraverso competenze acquisite in corsi di formazione specifici.
"Lo scopo dell’elenco regionale- ha spiegato Ruzzola nella sua relazione - è di offrire ai proprietari di animali da compagnia i nominativi dei soggetti professionalmente e debitamente formati, che in Italia si stima siano circa 54mila".
Anche il relatore di maggioranza Federico Perugini (Lega) ha ribadito la valenza fortemente sociale del provvedimento. Per Francesca Frediani (M4o), relatrice di minoranza, si tratta di un provvedimento che "pur non andando nella direzione della delegificazione, consente comunque di venire incontro alle necessità di chi possiede animali d'affezione e di chi se ne prende cura". Per Sarah Disabato (M5s) che ha svolto la seconda relazione dell’opposizione "l’elenco dei dog sitter contribuirà a valorizzare una professione non ancora riconosciuta a livello nazionale ma comunque regolamentata". Per la terza relatrice, Monica Canalis (Pd), "bisogna tenere sempre presente la differenza tra assistenza ai proprietari di animali d’affezione, propria dei dog sitter, e la cura degli animali medesimi, che compete invece ai veterinari".
Durante l’esame del testo, è stato approvato l’emendamento di Ruzzola, per la valorizzazione delle competenze dei soggetti che svolgono professionalmente attività di assistenza degli animali da affezione.
L’Italia è al secondo posto in Europa per il possesso di animali da compagnia. Secondo un rapporto del Censis del 2019, in Italia gli animali domestici sono circa 32 milioni, di cui 7 milioni sono cani e 7,5 milioni gatti. Un altro dato è rilevato dall’Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani), che ha evidenziato come i proprietari over 65 siano saliti dal 21% a quasi il 24% del totale negli ultimi sette anni, facendo emergere anche l’importante ruolo sociale degli animali nel compensare la solitudine. Esiste poi il comparto economico dedicato, che viene stimato in 5 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 12% negli ultimi tre anni e le voci principali nelle spese per il veterinario e il settore del pet food.