Pachino (SR) - Omicidio Nastasi, arrestato presunto autore (04.06.20)

2020-06-04 16

https://www.pupia.tv - Dalla sera del 4 gennaio 2015 di Emanuele Nastasi, 34enne di Pachino, non si ebbe più alcuna notizia: il cellulare smise di funzionare già prima di mezzanotte e, poco dopo, nell’isolata Contrada Campo Reale venne ritrovata la sua autovettura in fiamme. Voci artatamente messe in giro per depistare le indagini dicevano che si fosse allontanato volontariamente. Nessuna lettera di addio, né altri indizi che potessero fare pensare alla sua fuga o ad un gesto autolesionistico. Il corpo, peraltro, non è mai stato ritrovato.

Un mistero che è stato risolto grazie all’acume investigativo dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Noto, le cui indagini sono state dirette dal sostituto procuratore Gaetano Bono e coordinate dal procuratore aggiunto Fabio Scavone. Oggi, infatti, si sa che Emanuele Nastasi è stato ucciso e si conoscono i nomi dei presunti autori dell’omicidio: Rabbiele Forestieri, 42enne di Pachino, e Paolo Forestieri, quest’ultimo ucciso nel marzo 2015.

Stamani, infatti, i carabinieri della compagnia di Noto, coadiuvati dal nucleo cinofili di Nicolosi e con l’ausilio di un elicottero del 12° Elinucleo di Catania, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Siracusam Salvatore Palmieri, hanno tratto in arresto Raffaele Forestieri, detto “Rabbiele”. Durante le perquisizioni eseguite al momento dell’arresto, i carabinieri hanno sequestrato una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, 77 proiettili del medesimo calibro, 16 grammi di cocaina e ben 900 grammi di marijuana, oltre a circa 1.200 euro in banconote di vario taglio, tutto materiale rinvenuto nelle pertinenze delle case popolari dove vive Forestieri. Saranno ora svolti specifici accertamenti volti ad attribuire la riconducibilità del materiale sequestrato ed in particolare l’arma sarà inviata al Ris di Messina perché su di essa siano svolti specifici accertamenti dattiloscopici e balistici utili a stabilire chi ne fosse il detentore e se essa sia stata già utilizzata in qualche evento delittuoso in passato.

La storia della morte di Emanuele Nastasi si interseca, fanno sapere gli inquirenti, con il suo stato di tossicodipendenza. Nell’ultimo arco della sua vita Nastasi comprava l’eroina da Paolo e Rabbiele Forestieri, quest’ultimo pluripregiudicato per reati in materia di stupefacenti già all’epoca dei fatti. Ed è proprio da un debito di droga di appena 80 euro che trae origine l’odierna vicenda. In particolare, circa una settimana prima della scomparsa, Nastasi aveva acquistato un quantitativo di eroina da Forestieri per un prezzo concordato di 80 euro, ma la droga era di scarsa qualità e di quantità inferiore rispetto al prezzo pattuito. Ed Emanuele Nastasi non esitò a contestarlo ai suoi spacciatori. Il suo coraggio e la sua irriverenza gli furono fatali. (04.06.20)

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