Elezioni sospese in Liberia nel giorno in cui doveva tenersi il secondo turno delle presidenziali. A deciderlo è stata la Corte suprema, ordinando alla Commissione elettorale nazionale di esaminare il ricorso presentato da un partito dell’opposizione che ha denunciato brogli al primo turno. Primo turno che, se la manipolazione elettorale fosse accertata, dovrebbe essere ripetuto.
Il verdetto non è piaciuto al capo della comunicazione dell’ex pallone d’oro George Weah, candidato alla successione del Nobel per la pace Ellen Johnson Sirleaf: “Il Partito dell’Unità, i nostri avversari, festeggiano, ballano – ha letteralmente urlato Boima VJ Boima di fronte alla folla e ai giornalisti – perché il Partito della libertà si è mosso a loro vantaggio. Sono felici perché il loro funerale è stato rinviato, ma non importa quanto tempo ci vorrà, se ci vorrano cinquant’anni o cinquanta milioni o più, posso garantire al popolo liberiano che qualunque cosa accada ci sarà un giorno un governo guidato dalla Cdc, la potente indomita Coalizione per il cambiamento democratico, e il suo candidato ascenderà alla presidenza della Repubblica liberiana!”
La Commissione elettorale ha tempo fino al 22 novembre per esaminare il ricorso. Nel secondo turno dovevano scontrarsi Weah per la Cdc, arrivato in testa al primo turno con il 38 per cento dei voti, e Joseph Boakai, il vice presidente uscente di Sirleaf, per il partito dell’Unità che aveva raccolto il 28 per cento dei suffragi.
Terzo si era piazzato Charles Brumskine, il candidato del Partito della libertà, la formazione che ha presentato ricorso.
Gli osservatori internazionali alla consultazione del 10 ottobre non avevano denunciato anomalie.