La latitanza di Cesare Battisti in Brasile potrebbe avere i giorni contati. Secondo il quotidiano Folha de Sao Paulo il presidente Michel Temer avrebbe deciso di revocare lo status di rifugiato politico e il permesso di soggiorno all’ex membro dei Proletari Armati per il Comunismo (Pac). Status che gli era stato concesso dall’ex presidente Lula nel 2009.
Una decisione, quella di Temer, che spianerebbe la strada all’estradizione di Battisti in Italia, dove è stato condannato in contumacia all’ergastolo, con sentenze passate in giudicato, per quattro omicidi. Le residue speranze di Battisti di evitare l’estradizione sono riposte nel Supremo Tribunale federale, a cui i legali dell’ex terrorista hanno presentato due richieste di ‘habeas corpus’: la prima dopo le nuove pressioni esercitate dal governo italiano sul Brasile a fine settembre, la seconda dopo l’arresto di Battisti a Corumba, in Bolivia, lo scorso 5 ottobre. A chi aveva parlato di un tentativo di fuga per evitare l’estradizione Battisti ha risposto in un’intervista televisiva di poter uscire a piacimento dal paese.
Il timore degli avvocati difensori ora è che l’alta corte temporeggi nel prendere una decisione, permettendo all’ufficio legale della presidenza di emettere un parere ufficiale che renderebbe inevitabile l’estradizione. Anche se fonti vicine a Temer, citate dai media brasiliani, hanno spiegato che la concessione dell’habeas corpus sembra essere l’opzione meno probabile. Se invece la richiesta presentata fosse accolta Battisti potrebbe continuare a vivere in Brasile.