Il colpo era stato ampiamente previsto, ma non per questo l’impatto è stato meno duro. Volti tesi e occhi bassi, quando non lucidi, alla Willy Brandt Haus, sede nazionale dell’SPD a Berlino. E i sostenitori di Martin Schulz sembrano appoggiare l’idea di guidare un partito votato all’opposizione.
“Sono convinta che Martin Schulz e il gruppo dirigente abbiano ragione: l’SPD in posizione di partner minore in una grande coalizione non sarebbe in grado di rifondarsi” afferma l’ex-candidata alle presidenziali nel 2009 Gesine Schwan.
“Direi che Martin Schulz è da troppo poco tempo immerso nella politica nazionale per essere ritenuto responsabile della sconfitta. Credo che la ragione sia la debolezza dell’SPD e un certo atteggiamento in questo Paese. Sono convinto che Schulz sia il candidato giusto per l’opposizione” sostiene un militante dell’SPD.
I socialdemocratici hanno ottenuto un risultato peggiore sia rispetto al 2013 che al 2009.
Lutz Faupel, inviato di euronews a Berlino: “Un SPD fuori dal governo del Paese ma Martin Schulz resterà a guida dell’opposizione. La Germania va verso una coalizione Giamaica, CDU-liberali-Verdi, ma quale sarà il prezzo del negoziato?”.