La Corte costituzionale spagnola ha sospeso, su richiesta del governo di Madrid, il decreto di convocazione del referendum sull’indipendenza della Catalogna messo in agenda per il primo ottobre e firmato ieri dal presiidente catalano Puigdemont e dai suoi ministri. L’esecutivo spagnolo ha presentato ricorso contro le decisioni prese in una lunga maratona parlamentare dalla Catalogna. La Consulta ha dichiarato ricevibile il ricorso presentato da Madrid e illegale la consultazione. Il premier Rajoy ha trovato l’appoggio di tutte le parti politiche.
Adriana Lastra, segretario dle Psoe, ha confermato il sostegno del suo partito: “Il governo sa che può contare sul pieno sostegno del Partito Socialista per assicurre il rispetto dello stato di diritto, contro coloro che lo minacciano”. Le fa eco il leader di Ciudadanos, Albert Rivera: “Eviteremo con decisione questo golpe alla democrazia e lo faremo con la democrazia, usando la legge. Senza esitazione. perchè siamo un Paese democratico e sappiamo che posiamo contare su diversi strumenti per difenderlo”.
Il parlamento catalano intanto ha approvato questa notte per iniziativa della maggioranza assoluta secessionista la legge di ‘rottura’ con Madrid che entrerà in vigore se il ‘si’ vincerà al referendum di autodeterminazione del 1 ottobre. La minoranza ‘unionista’ è uscita dall’aula al momento del voto.
No habrá referéndum de autodeterminación. Decidir lo que es nuestro país y su futuro es un derecho de todos los españoles #CMin pic.twitter.com/MM7q6zQY3d— Mariano Rajoy Brey (@marianorajoy) 7 settembre 2017